Una nuova serie di Gundam è disponibile su Netflix, completamente diversa nella grafica da tutte le precedenti in quanto utilizza per l'animazione il sistema Unreal Engine 5 della Epic Games, con una qualità dell'immagine quasi fotorealistica per quanto riguarda gli oggetti. I personaggi, ahimé, si muovono ancora un po' meccanicamente. Gundam: Requiem for Vengeance ci riporta alla Guerra di Un Anno che è l'inizio di tutta la storia. Siamo alle fasi finali e per Zeon i tempi dei facili trionfi stanno finendo. Stavolta vediamo le cose dal punto di vista degli invasori, che avanzano in Romania, nella zona della città di Cluj Napoca. Pensa un po', trent'anni fa in quella città ci sono perfino stato...
Le cose si mettono male quando le forze della Federazione contrattaccano e sono aiutate da un Gundam, un mobile suit invincibile che fa una vera strage. Così anche le orgogliose forze dei robottoni Zaku comandati dal capitano Iria Solari (donna pilota newtype) prendono un sacco di botte e devono ripiegare. Lei perde i mezzi e parte dei piloti.
Altre vicissitudini seguiranno, ma le fiere truppe di Zeon sono malridotte, sconfitte, in fuga. Il sogno di questi soldati è di lasciare la Terra che avevano sperato di conquistare, maledicono la guerra e la Federazione. Altri invece sono destinati a rimanere, dopo che le zone più importanti sono state perdute, covando il rancore per le disfatte, il desiderio di vendetta e il ricordo dei compagni uccisi.
In Gundam: Requiem for Vengeance abbiamo il senso di colpa dei sopravvissuti, la tenacia di chi si batte fino all'ultimo, il desiderio di salvare i propri compagni nonostante tutto. Le normali tematiche ricorrenti in Gundam sono presenti e, se mi si concede, spesso sono annaffiate di una retorica estrema ed esagerata.
La trama ci offrirà qualche avventurosa impresa militare e anche una ricerca di un contatto con il nemico. Perché se generalmente in Gundam segui un po' anche le cose "dall'altra parte," qui seguiamo la storia di piccole unità dal loro punto di vista. Perciò i Federati sono raramente visti da vicino, generalmente non li si vede parlare, e il robot invincibile (un Gundam che non so se sia una copia identica a quello pilotato da Amuro Rei) è una macchina sterminatrice che assume un che di mostruoso. Contro Gundam non vale la superiorità numerica o l'abilità dei piloti.
Il contatto ci sarà, ma non posso ovviamente dirvi come andrà a finire. Diciamo che questa serie ha un finale molto amaro per la protagonista.
Per quanto riguarda le scene di combattimento, spesso non mi sono piaciute anche se la grafica è superlativa. Agguati con il nemico che sbuca fuori da una ventina di metri. Attacchi di sorpresa in cui nessuno sa un accidente di niente fino al momento in cui i proiettili nemici esplodono e fanno strage, e i mezzi del nemico sono già a distanza di conversazione: nessuno era di guardia, nessuno ha sentito niente? Difetti abbastanza comuni in Gundam, qui molto presenti. Paradossalmente, la primissima serie aveva fatto più sforzi, forse più di tutte le altre, per ricostruire qualche situazione tattica in maniera decente.
Giudizio finale: grafica bella anche se un po' asettica e inquietante; storia così così, ma apprezzo il punto di vista dalla parte di Zeon. Da vedere, direi, ma se amate l'universo di Gundam non avevate bisogno di sentirlo da me, giusto?
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