Nel 2017 è uscito questo film ispirato al libro di Francesco Dimitri, di cui ho parlato recentemente. Le riprese sono state effettuate non a Roma ma in Puglia, immagino per restrizioni di budget; la storia sostanzialmente è la stessa, con qualche semplificazione. Ad esempio, non ci sono i genitori del protagonista e il suo ambiente familiare, anche se resta la sorellina Camilla.
Di solito non sono molto tenero con il cinema italiano, ma nonostante un inizio assai poco spumeggiante mi sento di dare una sufficienza a questo La Ragazza dei Miei Sogni. Ho letto qualche recensione che lo fa a pezzi, ma non condivido.
Questo non significa che il film manchi di difetti o momenti zoppicanti. Le critiche maggiori che mi sento di muovere al film le riassumo qui. Le scene oniriche, una parte importante della vicenda, potevano essere usate per spiegare tantissimo e creare atmosfera, e invece sono appena accennate, non è stato praticamente tentato di farne qualcosa di interessante. Si può dire lo stesso di certi interni descritti in maniera avvincente nel libro, e totalmente assenti nel film (la casa di Sofia, che diventa un peschereccio, e la casa di Dagon). Quanto agli attori, se la cava il protagonista, interpretato da Primo Reggiani, purtroppo invece Miriam Giovanelli (Sofia) non ha né la presenza scenica né la scioltezza nella recitazione che sarebbero necessarie per dare vita alla "Ragazza dei miei sogni," e non riveste la carica di minaccia che ha nel libro. Forse anche peggio il personaggio che prende la parte che, sempre nel libro, è di "Dagon:" qui è un tecnico informatico molto più banale e piatto. Scelta rinunciataria della produzione, direi, non me la sento di dare colpe all'attore Nicolas Vaporidis che mi sembra ci metta un certo impegno... Anche del rapporto burrascoso di Dagon con il protagonista, assai evidenziato nel libro, resta pochissimo.
Certe mancanze possono anche essere state, banalmente, dettate spietatamente dalla scarsità di quattrini, ma il regista Saverio di Biagio non mi sembra aver colto tutte le possibilità di creare una storia più scorrevole e avvincente, e di dar vita sullo schermo alle suggestioni del libro o alla sua drammaticità. Questo nonostante la sceneggiatura fosse dello stesso Francesco Dimitri.
Insomma non tutto gira al meglio ma il film si fa vedere, cosa che non potevo dire ad esempio dell'inguardabile Il Racconto dei Racconti.
Non ho visto né letto La ragazza dei miei sogni, ma Il racconto dei racconti è stato davvero un mattone, difficile da mandare giù.
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RispondiEliminaPer il Racconto dei Racconti il mio giudizio è qui:
http://mondifantastici.blogspot.com/2015/05/il-racconto-dei-racconti.html#more
E non ci ripenso volentieri, a quel film. Che quando finalmente c'è la congiunzione astrale e si riesce a fare un film italiano con un budget ragionevole, e perfino di genere fantasy, è una bestemmia buttare via l'occasione a quel modo.
Tornando a Francesco Dimitri, consiglio a te (come a tutti quanti) di leggere qualcosa di suo.
Di Dimitri ho letto Alice nel paese della vaporità: ha alcune cose buone, ma non mi ha convinto del tutto.
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RispondiEliminaDi Dimitri ho letto quattro libri (Pan, Alice, L'Età Sottile e La Ragazza dei Miei sogni) e penso che quello più debole, con un inizio zoppicante, sia proprio quello che hai letto tu (e se vuoi il mio commento: http://mondifantastici.blogspot.com/2010/05/alice-nel-paese-della-vaporita.html).
Secondo me miglioreresti il tuo giudizio se leggessi uno degli altri tre...
Il mio iniziale entusiasmo per il fantasy italiano è andato via via scemando ma Dimitri resta, per me, una certezza. (A parte che adesso scrive in inglese...).