Premetto che della serie di film basata su Predator me n'è sempre fregato piuttosto poco. Sono abbastanza vecchio da aver visto al cinema il primo, quello con Arnold Schwarzenegger del 1987, e mi bastò. Dei seguiti, e dei film della nuova serie mista Alien vs Predator non ne ho visto nemmeno uno. Mi sono tolto lo sfizio di vedere questo prequel, ambientato in un'epoca piuttosto lontana: in Prey la premessa è che la razza dei predatori abbia visitato il nostro pianeta anche nel passato, sempre con l'obiettivo di ammazzare la fauna locale (umani compresi) per divertimento. In pratica la Terra era già nel '700 località per safari di lusso, con i cacciatori alieni, dotati di equipaggiamento fantascientifico, intenti ad arrivare, ammazzare, e andarsene portando via i loro sinistri trofei.
Come nel primo film di 30 e passa anni fa, questi esseri potenti e ben equipaggiati non si possono eliminare con la semplice forza bruta: chi ci crede è destinato a farsi molto male. Bisogna capirne i punti deboli, studiare il modo per approfittarne, colpire al punto giusto.
Tuttavia, in epoca di progressismo "woke," l'eroe non è più un forzuto alla Schwarzenegger, ma una ragazza di una tribù Comanche (interpretata da Amber Midthunder, attrice USA di ascendenza nativa); Nadu, questo il nome della ragazza, sfida le convenzioni di genere dimostrando che è degna di far parte dei guerrieri della tribù. Questo nonostante i guerrieri non la vogliano tra i piedi nella loro spedizione, e la invitino ripetutamente a tornare a casa a fare la calza.
L'unico che ritenga utile la presenza di Nadu è il fratello: sa che lei è abile nel trovare le tracce e curare le ferite, e accetta che accompagni i guerrieri.
Mentre i Comanche credono di avere a che fare con un puma, e in effetti ne trovano uno, ci sono anche altre minacce. Innanzitutto il Predator, e poi i cacciatori di pelli francesi, dotati di armi da fuoco, e che stanno compiendo un insensato massacro di bisonti.
L'alieno potrà quindi divertirsi e fare un gran macello, uccidendo bestie selvatiche, nativi americani e cacciatori francesi a volontà, prima di dover scoprire che talvolta le prede reagiscono, e che la preda potrebbe essere anche lui.
Quindi: storia piuttosto inesistente, tra l'altro senza grandi variazioni narrative rispetto al film del 1987 (!), salvo che il protagonista è una donna, ma questo oggi come oggi non è una novità. Certo, anche bei paesaggi, bei costumi, notevoli effetti speciali (quasi sempre). Elementi positivi che però, per me, anche messi insieme non fanno un film interessante.
Vedere il primo Predator basta e avanza perché fatto bene e dice tutto. Non avendo visto gli altri film sui Predator non ti sei perso nulla.
RispondiEliminaEro arrivato in effetti alla stessa conclusione....
RispondiEliminaMi ci sono divertita, inoltre la protagonista è davvero tostissima, ma credo si uno di quei film che dimenticherò nel giro di qualche mese...
RispondiEliminaOggi è molto frequente, i film si dimenticano alla svelta, le serie TV anche. Qualche mese fa The Squid Game era la novità rivoluzionaria, adesso non se ne parla più. Tutto dura solo qualche settimana.
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