Se ai tempi del film Braveheaert gli Scozzesi andavano di moda, oggi sembra che ci sia un'inesauribile voglia di libri, film e serie televisive sui Vichinghi. A dire il vero l'interesse c'è sempre stato, visto che gli scandinavi nel loro periodo pre-cristiano erano un vero flagello, predoni spietati e guerrieri coraggiosi, che vivevano secondo una concezione del mondo pagana e fatalista. Il prototipo dell'uomo selvaggio e libero, che prende quello che vuole e si crea il proprio destino da sé, o muore provandoci. Se ci aggiungiamo che fisicamente appartengono al ceppo giudicato esteticamente il più bello, non possiamo stupirci per le fortune di questi barbari nella narrativa.
The Last Kingdom, serie britannica che è arrivata a compimento in cinque stagioni, narra le vicissitudini dei regni danesi e anglosassoni nell'alto medioevo, traendo spunto dai fatti storici e dai romanzi di Bernard Cornwell.
Come tante altre, questa serie è disponibile su Netflix e, come con altre, non sono riuscito a procedere più di tanto, ma almeno la prima stagione l'ho terminata. Anticipo qui alcune cosine della trama.
Il protagonista, Uthred (interpretato dall'attore tedesco Alexander Dreymon), è un principe sassone il cui padre viene ucciso dai Danesi, mentre il titolo è usurpato dallo zio. Separato dalla famiglia, si trova a crescere come figlio adottivo del nobile danese Ragnar, ma anche questo secondo padre viene ucciso. Uthred si trova quindi ad avere due vendette da compiere e un titolo da reclamare.
Essendo un giovane guerriero irruento ma senza un'armata a propria disposizione, Uthred si trova una lunga strada da percorrere davanti a sé. In questa strada trova il re sassone Alfred: Alfredo il Grande è il nome italiano del personaggio storico. L'interprete è David Dawson, attore britannico. Un po' malaticcio e non possente fisicamente, Alfred è dotato di qualcosa che nelle isole britanniche all'epoca era patrimonio per pochi: una buona istruzione, e una mente calma e razionale (di solito). Uthred, mettendosi al servizio di Alfred, ottiene i primi risultati nella sua lotta verso il potere e la vendetta.
Non manca nella serie qualche elemento fantastico, che la rende ancora più interessante. Ma per lo più si tratta della narrazione romanzata di un'epoca difficile del più profondo medioevo, la nascita del popolo inglese risultante dalla fusione dell'elemento germanico con quello celtico e coi nuovi invasori scandinavi. Quella cultura locale che piacque tanto a J.R.R. Tolkien, che ne studiava il linguaggio, e che deprecava l'influenza successiva dei Normanni, conquistatori dell'isola e portatori di una influenza culturale francese che il professore di Oxford non sembrava apprezzare.
Apprezzo molto questa serie, anche se ho dato priorità ad altro (non si trova tempo per tutto) lasciandola in sospeso per momenti più favorevoli. Se faccio il paragone con la prima puntata del Trono di Spade che vidi ai tempi, The Last Kingdom è molto superiore, a mio parere.
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