Gli Imperi Azzurri è il titolo italiano di un'opera di Tanith Lee composta da tre racconti, pubblicata con il nome The Book of the Damned. Pubblicato in inglese nel 1988, il libro è stato tradotto da Mondadori nel 1991. Si tratta quindi di un'opera del periodo "buono" dell'autrice, che dagli anni '90 in poi si sarebbe ritrovata gradualmente esclusa dai favori delle maggiori case editrici. Gli Imperi Azzurri è disponibile nel sistema bibliotecario di Milano, per chi sia della zona e voglia leggerlo può farlo gratuitamente.
L'ambientazione comune delle storie contenute ne Gli Imperi Azzurri è Paradys, una specie di Parigi in un mondo alternativo. Le epoche sono differenti, in uno dei racconti è presente tecnologia moderna, gli altri ci portano in epoche passate.
I tre racconti di cui si compone questo libro sono:
Maculato di Cremisi: la storia di Andre, un giovane letterato piuttosto dissoluto, ossessionato da una donna che è in effetti l'amante... di Philippe, il suo più caro amico. Andre è misteriosamente legato alla donna per mezzo di un anello sulla cui pietra vi è il disegno di uno scarabeo. Tra morti e resurrezioni, duelli e cambiamenti di sesso, Andre e la donna sono legati in un ciclo di morte e rinascita.
Malizia in Giallo: la storia di Jehanine, una giovane contadina che fugge dalla casa paterna, dopo che il padre l'ha violentata. Arrivata nella città di Paradys, la ragazza cerca l'aiuto del fratello Pierre, che è allievo di un pittore e, a quanto pare, l'unico figlio a cui sia stato garantito un futuro interessante dalla famiglia. Ma Pierre non l'aiuta per niente. Con l'aiuto di un nano (che è in realtà una figura molto, molto sinistra) Jehanine si nasconde in un convento ma ne esce, travestita da uomo, per compiere delle feroci rapine e vendette (anche nei confronti del fratello) assieme a una banda di criminali. Tra visioni angeliche e demoniache, e una pestilenza che spazza via buona parte della popolazione della città, Jehanine farà alla fine qualcosa per redimersi...
Imperi Azzurri è il racconto più breve, ma forse il più bello. Anche qui c'è di mezzo un gioiello, a forma di ragno. Louis, il protagonista, sembra vittima di una strana follia, i suoi amici cercano di proteggerlo da sé stesso, a costo di sorvegliarlo, ma invano. Una giornalista cercherà di ricostruire quello che gli è successo, e scoprirà che, attraverso il gioiello maledetto, una defunta maga egiziana tesse le sue trame dall'oltretomba per tornare nel mondo dei viventi.
A parte Malizia in Giallo, una storia che mi è parsa un po' sconclusionata, Gli Imperi Azzurri ci porta delle intriganti trame da dipanare e scoprire, con i tratti consueti della narrativa di Tanith Lee: le passioni, il mistero, le ambientazioni gotiche e visionarie, la ricca prosa. Tra attrazioni sfrenate etero o gay, cambi di sesso e androginia, allucinazioni e fantasmi, l'autrice costruisce delle atmosfere inquietanti e perverse, dove qualsiasi morale è assente, anche quando c'è la religione o il demonio di mezzo.
Il tutto con una libertà di temi e trama che, sfuggendo alle più ordinate formule che vanno oggi per la maggiore, ha ad un certo punto allontanato la scrittrice dagli editori.
Ho parlato in altri post di questa autrice, e a costo di ripetermi vi invito a scoprirla, se non la conoscete.
Tanith Lee è immensa, l'ho scoperta con Cyrion nel '93, uno dei libri a cui sono più legata. Merita assolutamente, ha un modo di scrivere ammaliante
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RispondiEliminaSì, e in effetti Tanith Lee è stata "ospite" diverse volte del mio blog. Per me non sempre le sue storie sono perfette, o riuscite al cento per cento, ma sa costruire atmosfere intriganti, personaggi scomodi ma veri, e talvolta una cupezza come raramente si trova.