Tensione in salita in questi giorni per il potenziale conflitto in Ucraina. Ho cercato di leggere qualche informazione in giro, trovando un po' di tutto, anche analisi contraddittorie. Un indizio c'è, ed è molto forte, le concentrazioni di forze russe al confine tra Russia e Ucraina sono molto consistenti, e di solito non si spostano tali masse di uomini e mezzi se non si ha intenzione di usarle.
Perché Putin, che è un leader deciso ma non incauto, sta rischiando un conflitto così importante? Egli desidera la ricomposizione di uno spazio di influenza russo nell'Europa orientale, sia perché è un revisionista e vuole riportare la Russia alla potenza dei bei tempi, sia perché un paese filo occidentale, inserito tanto profondamente nell'est europeo, è percepito come una minaccia. Il leader russo quindi ha fatto esplicita richiesta per un trattato con l'occidente, per "neutralizzare" diversi paesi tra cui l'Ucraina. Teme l'espansione della Nato, anche se per adesso la Nato non ha manifestato la volontà di accogliere l'Ucraina. Ma la Nato è in Polonia, Romania, Paesi baltici ecc... insomma l'espansione verso est è un fatto reale. Così come a suo tempo gli USA si ritennero minacciati dai missili sovietici a Cuba, non è insensato che la Russia si senta minacciata dall'espansione della Nato.
In un momento come questo, in cui gli Stati Uniti sono reduci dalla brutta figura in Afghanistan, hanno un presidente percepito come debole, e si stanno confrontando con la Cina, Putin potrebbe aver visto l'opportunità per osare l'inosabile.
Mentre Zelensky, presidente ucraino, sembra non credere a un attacco imminente, un motivo di tensione potrebbe comunque arrivare a breve, con la discussione sul riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche separatiste di Lugansk e Donetz: si tratta di territori dell'Ucraina orientale già occupati da milizie locali o sedicenti tali, popolati da Russi e di fatto già inglobati dalla Russia, com'è anche il caso della Crimea. Chissà che qualche forza Ucraina non prenda questa come una provocazione, creando un incidente che farebbe comodo a Putin...
C'è chi dice che il presidente USA Joe Biden abbia solo da guadagnarci se la Russia, spinta dalla disperazione, fomentasse una guerra e diventasse un paria internazionale. Altri pensano che al contrario l'attacco russo, se avvenisse e avesse successo, darebbe il colpo di grazia a Biden, dimostrando la sua debolezza.
Per quanto mi riguarda credo che Putin e la Russia, con un'occupazione di parte dell'Ucraina, o addirittura dell'intero paese, si esporrebbero a sanzioni e una montagna di guai, una guerriglia eterna, e via dicendo. Putin è un leader in gamba ma forse questo passo è davvero troppo grosso.
D'altra parte, in caso ciò avvenga, se gli USA potranno gongolare per avere costretto i Russi a una mossa disperata, non vedo però il vantaggio che ne ricaverebbero. Da anni la politica occidentale è stata quella di voler stanare l'orso russo dalla tana, un orso che, almeno nei primi tempi dopo la dissoluzione dell'URSS, voleva solo stare tranquillo a leccarsi le ferite. Ma le sanzioni non credo siano sufficienti ad abbattere Putin, e, peggio ancora, la politica USA ha fornito alla Cina un importante alleato.
Perciò l'aggressività occidentale (leggasi statunitense), che ora sta (forse) provocando la zampata dell'orso post-sovietico, m'è sempre sembrata una strana strategia. Potrebbe addirittura sembrare stupida, a meno che l'obiettivo sia un altro: colpire l'Europa, provocare una crisi energetica (visto che il gas metano lo importiamo dalla Russia), stroncare le tendenze russofile di alcuni paesi (vedi Germania) che, finita l'epoca del mostro comunista dal volto inumano, vedono nella Russia un partner importante almeno quanto gli USA.
In conclusione, se vi troverete a bestemmiare per il costo dell'energia moltiplicato, non prendetevela soltanto con Putin: l'altro responsabile sta oltre l'Atlantico.
Post-conclusione... Cenni storici. La tensione fra Russia e Ucraina esiste da molto tempo. Kiev è stata la prima città considerata "capitale" della Russia nel medioevo, per quanto questo non significhi che esistesse uno stato unitario. L'Ucraina poi ha seguito un percorso separato, venendo riunita alla Russia gradualmente nel 17mo secolo, e senza manifestare grosse scosse indipendentiste. La fame imposta da Stalin (che voleva schiacciare la classe sociale dei contadini indipendenti) dev'essere stata un fattore scatenante delle successive spinte per un'uscita dall'Unione Sovietica. Durante la Seconda Guerra Mondiale gli Ucraini accolsero i Tedeschi come liberatori e molti si arruolarono come ausiliari e combatterono al loro fianco. I più fortunati di essi alla fine del conflitto formarono delle comunità all'estero, gli altri subirono la pesantissima vendetta sovietica nei Gulag (e molti non vi sono nemmeno arrivati vivi). Con la "perestrojka" di Gorbachev l'Ucraina ha riguadagnato la propria indipendenza nel 1991, facendo fallire il tentativo estremo del leader sovietico di far sopravvivere qualche forma di unione tra le varie repubbliche ex sovietiche. La tensione riguardo la penisola di Crimea e il Donbass esisteva già allora. Altri motivi di contesa la "proprietà" della flotta del Mar Nero e la spartizione delle armi atomiche (che alla fine gli Ucraini riconsegnarono alla Russia).
Visto il periodo, credo che la Russia abbia provato a fare una mossa di conquista. Viste però le reazioni, ha detto poi che si trattava di un'esercitazione; non si muovono però così tanti uomini e mezzi per sgranchirsi un po' le gambe.
RispondiEliminaQuello che penso è che neppure questa pandemia (che non è ancora infinita) sia riuscita a mettere un po' di sale in zucca a certe persone.
RispondiEliminaIo spero proprio che i Russi si stiano ritirando per davvero. Ma ricordo che, in Ungheria nel 1956, la ritirata era un bluff, poi si sono voltati e hanno attaccato all'improvviso, facendo fuori la resistenza degli Ungheresi in pochi giorni.
Speriamo non sia così.
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