Questa serie (che, vi ricordo, potete trovare su Netflix) mostra inaspettati segni di miglioramento. Non che la prima serie di The Witcher non mi fosse piaciuta, direi che avesse qualcosa di positivo e qualche difettuccio... forse non pochissimi. Dal momento che il fantasy televisivo offre generalmente roba che giudico orrenda (La Ruota del Tempo è solo l'ultima delusione) non potevo comunque fare troppo lo schizzinoso.
Ho visto due episodi della seconda stagione e devo riconoscere che ci sono dei netti miglioramenti. Piuttosto che far avanzare la storia della saga, la produzione ha deciso di farla proseguire con calma, privilegiando il percorso di Ciri e del Witcher Geralt pur senza dimenticare di seguire quello che succede agli altri personaggi (Yennefer). Le atmosfere sono cupe. Il mestiere di Geralt viene messo alla prova in entrambi i primi due episodi.
Nel primo, Geralt trova ed elimina una bruxa, una creatura simile a un vampiro, capace di assumere fattezze umane. La vediamo interagire con Ciri in una scena che mi è piaciuta: Vereena (interpretata da Agnes Born) si avvicina camminando sulle pareti come una lucertola, vestita di un abito bianco che abbinato alle nere chiome dell'attrice mi ha fatto ricordare un po' Sadako (The Ring). Nel colloquio con Ciri si rivela amichevole, almeno all'apparenza, e con modi di fare e versi che tradiscono la sua natura animale. Sembra un animaletto amichevole, ma non sarà così quando Geralt verrà ad affrontarla... Un incontro interessante per Ciri, credo, dove la ragazza vede che i mostri non sono "solo" mostri, ma talvolta vanno eliminati lo stesso.
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