Se c'è una cosa che mi dà fastidio fare, è discutere sulle vaccinazioni contro il Covid-19 e sul Green Pass. Mi spinge finalmente a farlo un articolo su un settimanale conservatore britannico, che prende ad esempio l'argomento per fare alcune considerazioni sugli Italiani (e sui latini in generale). L'autore è impressionato da quanto siano popolari le leggi italiane riguardanti il Green Pass, di come siano fallite miseramente le manifestazioni contrarie, di come siano draconiane le multe e le sanzioni.
Una cosa è certa, gli elementi di dubbio sul Green Pass (al di là della questione se vaccinarsi o meno) esistono, e se uno non vuol farseli ricordare dalla Lega o da dei gruppi di estremisti, si è cimentato nientemeno che il buon Massimo Cacciari a cercare di spiegarli. Non che mi sia simpaticissimo, comunque non è l'ultimo dei fessi.
Ma a dire la verità, anche sulle vaccinazioni ci sono dei dubbi. Io, personalmente, ne ho avuti pochi, ho fatto le mie due iniezioni appena possibile. Sono di una categoria non messa benissimo, ho giudicato che qualsiasi rischio inerente al vaccino fosse preferibile a quello di rimanere scoperto. E dirò di più, sono di una generazione che ha fatto una raffica di vaccinazioni alle elementari, compreso il timbro sul braccio che oggi non si fa più, e nessuno aveva mai chiesto il permesso di farmele, si dovevano fare e basta.
Quindi la mia prima reazione, a pelle, è stata la seguente: ma perché questi non si vaccinano e non la smettono di rompere i c...?
Però mi è sorto un dubbio. Numerosissimi operatori sanitari, quelli che erano i nostri salvatori e angeli secondo la retorica in vigore fino a qualche mese fa, non vogliono vaccinarsi e ora sono sospesi. Dovunque stia la ragione, sempre che stia da qualche parte, questi forse hanno qualche strumento di analisi dei fatti migliore di quelli che li mettono alla gogna essendosi laureati su facebook, o no?
Adesso ci dicono che alcuni dei vaccini hanno terminato i test e possono essere giudicati sicuri, mentre prima c'era stata una validazione abbreviata (non sarà il termine giusto, perdonate) in quanto c'era una grande urgenza di avere vaccini a disposizione. La notizia che però non ho ancora letto è che, di conseguenza, non ci sia più la clausola che dà la completa immunità alle compagnie produttrici... forse me la sono persa. Qualcuno ne sa di più?
Poi, ma ovviamente questo non fa statistica, una mia collega (vaccinata, e certamente più in salute di me) è finita in ospedale con un grumo di sangue nel cervello e mal di testa terribili. Insomma, non ho una verità da vendere a nessuno, ma i dubbi esistono e sono legittimi, le preoccupazioni per le libertà che perdiamo con il Green Pass altrettanto reali.
Questa aggressiva atmosfera da caccia all'uomo verso chi rifiuta una o entrambe le cose (vaccinazione o Green Pass) va però avanti alla grande, e sta assumendo dei toni grotteschi.
Di continuo sui giornali viene pubblicata la notizia (con quale rispetto per la privacy?) che tizio o caio, che avevano rifiutato il vaccino, sono andati in coma, o sono morti, dopo aver pianto dicendo di essersi sbagliati eccetera. Vi mostro una di queste notizie, ne avete certamente viste di più e più succose di questa.
Cos'è questo clima da linciaggio morale?
Forse della questione Green Pass e vaccini sarebbe il momento di parlare in maniera più adulta, pacata e matura.
Ormai comincio a pensare che libertà, confronto razionale e civiltà siano le vittime più danneggiate dalla pandemia Covid-19
Purtroppo su questo argomento non si può più dire niente, o si rischia di venire considerati schierati dall'una o dall'altra parte. Sembra che non esistano più zone di grigio: o sei un no-vax che pensa che ti iniettino i microchip per il 5G, o sei una pecora che crede ciecamente alle istituzioni che manovrano per creare uno stato di polizia. Non è più permesso il ragionevole dubbio. Abbiamo una comunicazione martellante che ci dice che chi non fa il vaccino è IL MALE, o quantomeno un idiota pericoloso. E questo causa, come è ovvio che faccia, una risposta commisurata. Se tu dici a uno che è stronzo, non puoi aspettarti che ti risponda che hai ragione.
RispondiEliminaIo il vaccino l'ho fatto subito e senza pensarci, perché il rischio di problemi era comunque minore del rischio di ammalarmi. Ma posso capire chi ha paura di infilarsi nelle vene qualcosa che non è stato testato adeguatamente, perché questi vaccini NON SONO stati testati come gli altri che ci infilavano nelle vene quando eravamo piccoli. Hanno delle attenuanti, quali il fatto che ci hanno lavorato molte ma molte più persone di quelle dedicate ai vaccini precedenti, che sia usato su una quantità di persone immane quindi se ci fossero particolari effetti collaterali probabilmente a quest'ora sarebbero già saltati fuori, che non sia nato dal nulla ma sia figlio di studi precedenti su virus simili, eccetera. Ma sono attenuanti, non danno una risposta chiara alla principale domanda che fa chi non si fida, e che è che non se ne conoscono gli effetti a lungo termine. Non la da.
Si ha la sensazione che la comunicazione delle istituzioni spinga a respingere qualsiasi opposizione come stupida non perché lo sia, ma perché pensano ai grandi numeri: più gente vaccinata c'è e meno gente si ammalerà, se nel processo dovessimo perdere qualche migliaio di persone sarà sempre meglio dei milioni che ne ucciderebbe il virus. Però quelli che fanno parte di quel "qualche migliaio" magari non sono così contenti.
Esperienza personale: due donne incinte, le conosco entrambe molto bene. Tutte e due dovevano ancora fare il vaccino. A una il suo ginecologo ha consigliato di non farlo, all'altra il suo ginecologo ha detto il contrario. Quella che non ha fatto il vaccino ora è mamma, quella che l'ha fatto ha perso il bambino.
E' un solo esempio che non fa statistica e probabilmente è un caso, ma quello che ne emerge è che due ginecologi, che quindi hanno fatto esattamente gli stessi studi medici, hanno idee sul vaccino diametralmente opposte.
RispondiEliminaCondivido il tuo parere. E proprio sui pareri contrapposti, che è difficile risolvere da una parte o dall'altra, si sta accendendo una guerra che non ha senso. Non voglio prendervi parte, ne ho parlato per avere uno sfogo, non posso tacere quello che sto vedendo.
A mio avviso, senza dilungarsi troppo, la situazione attuale può essere data da tre fattori.
RispondiEliminaUno, la gente non è abituata a fare sacrifici e appena è stato richiesto di avere delle limitazioni, si è incattivita e questo porta al secondo punto, ovvero che le persone hanno avuto il pretesto di dare sfogo al malcontento ma anche all'odio e alla violenza che avevano dentro e che covavano da tempo. Se a questo ci si va ad aggiungere una pessima comunicazione delle istituzioni che hanno sbagliato molto (per non dire che hanno sbagliato tutto quello che c'era da sbagliare), ecco spiegato questo continuo stato di scontro.
Sulle vaccinazioni, ho avuto pochi dubbi, l'unico che avevo era su quello di AstraZeneca (e poi quello monodose Johnson), infatti ho aspetto che per la fascia di età in cui ero lo cambiassero per vaccinarmi. I dubbi su AstraZeneca li ho avuti da subito uno, perché era quello con minor copertura, due perché è stato quello che fin dalla sperimentazione ha dato problemi. Se a questo ci si aggiunge che il governo italiano l'ha pubblicizzato all'inverosimile per mesi, facendo passare per deficienti Danimarca e Norvegia perché avevano fermato questo vaccino quando ha cominciato a dare problemi, i miei dubbi su AstraZeneca sono divenuti certezza; il disprezzo poi che certi figuri dell'Italia hanno avuto verso quei due paesi è stato così becero da fare schifo.
Reputo che Danimarca e Norvegia su certi aspetti sono molto più avanti dell'Italia (scusate, ma bisogna dirlo: troppo spesso in Italia ci sono dei cazzari in posti dove non importa e fanno danno e basta) e i fatti hanno dato ragione alla loro scelta; qualche mese dopo, anche l'Italia ha fatto la stessa cosa, accantonando AstraZeneca per Pfizer e Moderna, ma c'è stato qualcuno che ha detto che quei paesi avevano ragione? Qualcuno ha chiesto scusa? Neanche per idea, sono andati avanti con una faccia di bronzo spaventosa, cantandosela e suonandosela, lodandosi per quanto erano bravi a fronteggiare la pandemia.
Il motivo di tante reazioni avverse è dovuto proprio a questo atteggiamento. Certo, ci sarebbe stato comunque qualcuno contro, ma la pessima comunicazione avuta e il fatto di cambiare regole ogni quindici giorni, ha influito pesantemente su certe reazioni.
Che dire sul green pass... non è una cosa riuscita bene. Serve qualcosa per sapere se uno è vaccinato o meno, però non averlo sta davvero diventando qualcosa di limitante: senza non si può fare quasi niente, quindi si è praticamente obbligati a vaccinarsi. La cosa brutta è la mancanza di coraggio del governo di dire "il vaccino è obbligatorio" perché non vuol passare per quello che impone. "Io non ti obbligo a vaccinarti, la scelta è tua. Ma se non ti vaccini, non puoi fare più nulla: è una tua responsabilità". Purtroppo questo è il modo di fare del nostro paese ed è uno dei motivi per cui andiamo così male; le istituzioni dicono diversamente, ma stanno solamente prendendo in giro. E la gente si è stufata di essere presa in giro e su questo calcano la mano chi vuole scatenare casini.
RispondiElimina@ M.T. lo stop del governo italiano al vaccino ReiThera che stava venendo sviluppato in Italia potrebbe benissimo essere dovuto al fatto che, usando il metodo del vettore virale (causa di problemi con Astrazeneca e Johnson & Johnson), poteva portare agli stessi problemi... ma come nessuno ha detto nulla su Astrazeneca in via ufficiale, e però non lo comprano, anche i motivi per il blocco di Reithera sono avvolti nel mistero.