Questo sciagurato film ellenico del 2013 è disponibile su Amazon Prime. Lo classifico come un film dell'orrore anche se è un film soprattutto drammatico. non sto a menzionare il regista e gli attori (tutti greci a giudicare dai nomi), che fanno comunque il loro dovere in maniera sufficiente. Il titolo, Miss Violence, non me lo spiego molto, anche se di violenza nel film ce n'è parecchia; quale sarebbe la "miss?"
Sono in effetti molte le cose che non ci si spiega facilmente in questa pellicola, almeno all'inizio; tuttavia la trama si intuisce perfettamente. Il film parte con una festa di compleanno, in una casa diciamo medio borghese. Una festa in famiglia. Si notano subito atteggiamenti legnosi e stereotipati, una finta felicità. E dopo un minuto o poco più, la festa si interrompe perché Angeliki, la festeggiata undicenne, si butta dal balcone e muore sfracellandosi nel cortile.
Cosa sarà successo? O meglio: perché è successo?
Per quanto mi riguarda sono stato annoiato a morte dall'ovvietà di quanto è seguito, e dopo i primi 30-40 minuti avrei cessato la visione. È un peccato che non lo abbia fatto, perché Miss Violence passa dall'enigmatico al rivoltante.
Non sto a fare degli spoiler, nel senso che è evidente fin da prima del fattaccio che qualcosa non va. Che apparentemente va tutto relativamente bene ma che non c'è nessuna gioia in questa famiglia, che esiste un senso di oppressione. Il personaggio maschile adulto è un padre/nonno, in mezzo a un gruppo di donne e bambini dove non è chiaro chi sia figlio di chi. Ovviamente, siamo nella famiglia di un orco, o qualcosa del genere. Lui apparentemente normale o addirittura remissivo quando gli conviene; completamente privo di sentimenti, salvo una scena o due. Ma tiranno dentro casa, circondato da persone assuefatte, o inconsapevoli, o stordite con i farmaci.
Apparente normalità (un po' stentata in verità) ma tantissime cose che non quadrano fin da subito (lui ottiene un lavoro temporaneo e dopo un po' vi deve rinunciare, nessun altro lavora, come vive questa famiglia? Avete cercato di indovinare? Ma certo, è proprio così). Le autorità e la burocrazia, quelli che dovrebbero accorgersi di qualcosa, non sono abbastanza perspicaci. Ma, ripeto, il pubblico del film ha già capito tutto: pur rappresentando situazioni assolutamente rivoltanti, Miss Violence non ha sorprese per lo spettatore, né un messaggio da raccontare. C'è chi ha scritto che la situazione catastrofica (dal punto di vista economico) della Grecia è simboleggiata dagli scellerati maneggi dell'uomo, che non ottiene del resto alternative possibili dal lavoro "onesto." C'è chi ha accusato la pellicola di exploitation. Io sto con i secondi.
Io non dico che questo tipo di cose non vadano portate nei film. Ma in Miss Violence lo svolgimento del compitino è terribilmente scontato, non c'è arte, non c'è misura, mentre abbiamo invece un'insistenza voyeuristica in scene che andrebbero più accennate che messe in scena.
Giudizio finale: risparmiatevi questo film.
Mi hanno raccontato il film (dicendomi che era bello), ma c'è una cosa del finale che non ho capito, quando la madre (la nonna) dice alla figlia entrata in cucina di chiudere a chiave la porta: anche la nonna è orco come il marito o in verità è lei il vero orco?
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RispondiEliminaAhimé abbiamo anticipato il finale. No problem. Allora, la "nonna" che in effetti è la legittima moglie del "nonno/padre" è remissiva e prima del finale la vediamo che invita anche le altre a subire le regole, stile "il mondo è questo e che ci vuoi fare." Peraltro, può benissimo darsi che in qualche modo subentri, alla fine, al padre padrone (che è poi sempre lo stesso unico uomo di casa di cui si parlava prima). Ma non ci sono indizi per ritenere che fosse lei a dirigere lui. Però può darsi che (se facessero Miss Violence 2, spero proprio di no) in nome del familismo amorale e soprattutto della sopravvivenza, la "nonna" costringa ancora le ragazze a battere, eccetera.
In effetti uno dei temi del film è che in casa ci deve essere da mangiare, il controllo sul cibo e sul denaro eccetera.
Insomma... così com'è, la battuta finale non ha una spiegazione univoca.
Quanto al fatto che ti hanno detto che è un bel film, e certo!... ci sono molti giudizi positivi, solo che il mio non lo è. Ho letto anche critiche dove si esalta il regista che crea una misteriosa situazione che lo spettatore deve dedurre da pochi indizi eccetera.
Soggettivamente, per carità, io dico che sono grandissime palle. A parte i particolari della vicenda, si capiva tutto subito: famiglia pesantemente disfunzionale. Dopo un minuto o due la ragazzina si butta di sotto: ergo deve esserci violenza, sfruttamento ecc... Non sono né lo spettatore più sveglio né il più fesso in circolazione, ma per me il regista ha fatto un compitino dove il succo si intuisce subito, al massimo si devono chiarire i dettagli.
Beh, visto che è di otto anni fa e che ne hanno parlato non poco, si può dire che non è più spoiler :P
RispondiEliminaDa quello che mi hanno racconto (e poi ho letto) non è un film che m'interessasse vedere (mi basta la realtà su tali questioni) e pertanto, non l'ho fatto :D (cosa che di solito faccio quando si parla tanto di un film o un libro, a meno che non m'interessi a prescindere delle chiacchiere).
RispondiEliminaA dire la verità sarei curioso di sapere se a qualcuno (dei comuni mortali) è parso quel gran bel film che tanti critici dichiarano, ma poiché abbonda la noia e non mancano scene rivoltanti, non posso onestamente chiedere di sottoporsi al martirio di una visione del genere...
Ti dirò, a me è basta La grande bellezza, un mattone (tanto per citare un altro film osannato da tanti)
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RispondiEliminaDi quel film ho "rivalutato" alcune scene, ma nell'insieme è noioso parecchio...
Ti ringrazio molto per la segnalazione Bruno, perché questo film mi era sfuggito, nonostante io sia un appassionato sia di cinema greco che di exploitation. E nonostante nel 2013, a differenza di oggi, fossi ancora abbastanza attivo nella ricerca di nuovi film. Ho interrotto la lettura dei commenti quando mi sono accorto che si spoilerava ;-D
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RispondiElimina@ Ivano Landi: se riesci a ripescarlo (con Amazon Prime è gratis) sono curioso di come la pensi. È troppo scontato come dico io, o no?
Sui commenti ci siamo lasciati un po' andare (il post per una volta tanto anticipava poco o niente).
Io l’ho trovato carino.
RispondiEliminaNon un capolavoro ma degno di essere guardato.
Pure a me il titolo portava verso qualcosa di diverso ..diciamo più dinamico ma con il senno di poi se devo trovarci un significato il Miss sta tutto nel fatto che è un film al femminile.
Violence penso c’arrivi da te-:)
Contestualmente a quello di cui parla il film mi sa che il titolo ci sta tutto.
Non ho visto tanti film greci ma quelli che conosco mi han colpito positivamente.
Di Miss Violence apprezzo la fotografia...molto bella.
Credo meriti più visibilità quindi grazie a Prime.
Per l’argomento che tratta io son dell’avviso che è meglio parlarne e non solo attraverso il cinema.
Non lo considero manco un film exploitation ..anzi se mi spieghi su quali parametri è giudicato così, mi fai un favore.
Su altri blog ho scritto che per me tratta un argomento difficile è scomodo in maniera patinata e raffinata.
Per come l’ho interpretato io la famiglia è un microcosmo e non penso che la nonna sia un orco anzi è riuscita a liberarsi dall’orco che abusava pure di lei.
Adesso la famiglia diventa matriarcale e quel chiudere la porta allo spettatore si rifà a una delle scene iniziali.
Quello che succederà dopo a differenza di prima ( il film che abbiamo visto) non ci è concesso vedere.
Ma quella famiglia vivrà sicuramente meglio.
Non penso ad un sequel.
I greci son bravi a chiudere definitamente un capitolo.
Se ti restano delle domande ben vengano , magari c’è ne fossero ancora di film così.
Anzi uno c’è ne ed è pure italiano che parla del disagio di ragazzini con gli adulti anche se non si parla di pedofilia ma si arriva allo stesso triste risultato di MissViolence ed è Favolacce dei fratelli D’Innocenzo.
Ciao e complimenti per la rece
RispondiElimina@ MAX: una delle recensioni riportate su Rotten Tomatoes parla di exploitation nel senso che l'esposizione di scene crude e situazioni assurde non è accompagnata da un discorso intellettuale, o dall'umorismo nero del film precedente di queso regista. Film che non ho visto. Insomma pare fine a se stessa, quindi exploitation. Tra le altre cose la recensione dice: "I personaggi guardano in camera [allo spettatore], ma non si capisce di cosa ci stiano accusando." E "una scena di stupro va avanti all'infinito, ma più per inutile provocazione che per significato intellettuale."
Tutto sommato sono d'accordo. Caro regista, so che queste cose esistono, cosa cavolo mi vuoi dire, spiattellandomele in faccia a questo modo? Se vuoi stupire un mondo di benpensanti "borghesi" (blah, blah) che non vogliono sapere, hai circa 60 anni di ritardo...
RispondiElimina... visto che sono intervenute tre persone a commentare, in un blog sfigato come questo, devo comunque ammettere (non molto volentieri) che il film si fa notare, e se non altro accende la discussione.
Non son d’accordo con quello che scrive Rotten ma proprio per niente.
RispondiEliminaMi interessa di più quello che pensi te.
Secondo me i film exploitation son altri non questo.
Anzi per me è pure un film intellettuale molto raffinato.
Ma il mondo è bello perché è vario.
Non hai un blog sfigato.
Ciao