Non me ne vogliate, indulgo ancora un poco sul cinema ispirato a Charles Manson, questo personaggio scellerato che è riuscito a richiamare l'attenzione su di sé per decenni. Manson Family Vacation è un film indie del 2015 dove vengono messi a confronto due personaggi: Nick, un avvocato con un certo successo e una vita tranquilla, con l'unico problema di un figlio che sembra avere qualche difficoltà a scuola, e Conrad, il fratello sbalestrato che capita improvvisamente a casa di Nick, perché si sta trasferendo in una località vicina per iniziare un nuovo lavoro.
Dal momento che è un appassionato di teorie della cospirazione e in particolare di tutto ciò che riguarda Charles Manson, Conrad trascina il fratello tranquillo e regolare in un pellegrinaggio sui vari luoghi del delitto della "famiglia," scattando foto, cercando di entrare nelle abitazioni, e causando sconcerto nei nuovi proprietari delle case.
Nick ha avuto dei problemi con il fratello da sempre, in quanto lui era il favorito del padre e Conrad la pecora nera fin da bambino. Inoltre, Conrad è un figlio adottato. Il film mostra i loro contrasti: passa dalle fasi in cui Nick si lascia andare e fa qualche follia assieme a Conrad, ad altri momenti in cui i due litigano e si lanciano astiose recriminazioni riguardo al passato.
Non si tratta di accuse da poco. Conrad accusato per non essere venuto al funerale del padre, e sempre pronto a mettersi nei guai. Nick che è troppo severo con lui. E anche col figlio, che manifesta dei problemi psicologici. Insomma ce n'è per mandarsi definitivamente a quel paese, ma i due si sforzano di passare del tempo assieme. Dovranno anche cercare la nuova sede di lavoro di Conrad, perché inizialmente trovano solo una specie di topaia deserta, e sarà necessario capire chi contattare.
A dire la verità l'ossessione di Conrad per la vita di Manson e dei suoi adepti lo classifica automaticamente come un deficiente, fino a che non sapremo i suoi motivi (preferisco non anticipare), mentre Nick fa la parte della voce della ragione ma è troppo severo, troppo critico, troppo duro anche quando avrebbe delle ragioni per esserlo. Film in effetti senza eccessivi meriti, a parte quello di dare qualche spunto di riflessione sui rapporti umani.
Per quanto riguarda Manson, c'è in questa pellicola una pietà verso di lui che reputo comprensibile, ma verso il finale sfociamo in un'atmosfera che sembra sfociare in apologia. Non so sinceramente cosa pensare di questo film, anche se non è realizzato male.
Nessun commento:
Posta un commento
Per contrastare in qualche modo gli spammer, ho dovuto introdurre la moderazione dei commenti su post più vecchi di due settimane. Peccato: mi ci hanno proprio obbligato. Inoltre non si può postare anonimamente.