Per strano che possa sembrare, questo è un film del fantastico, sia pure per un solo aspetto: un fatto "storico" del passato, un fatto reale, viene incluso in questo "amarcord" di Quentin Tarantino, ma l'esito è differente da quello che fu nella realtà. Comunque di questo non anticiperò nulla.
C'era una volta a Hollywood è una rivisitazione del passato su diversi livelli: gli anni '60, la cultura pop di allora (l'industria del cinema, della musica ecc...) e anche gli eccessi e gli sballi, raffigurati nelle imprese della "famiglia" di Charles Manson, celebre per la folle scia di violenza e vite rovinate che seminò in quel periodo. Teniamo conto comunque che anche Manson faceva parte, marginalmente, del mondo dello spettacolo. Se non altro come artista fallito prima ancora di iniziare.
Moltissimi i personaggi dell'epoca che vengono rappresentati, a volte brevemente. I protagonisti, Leonardo di Caprio e un giovanile, in formissima Brad Pitt, interpretano invece personaggi immaginari ma in qualche modo ispirati a fatti e interpreti di quel passato. Margot Robbie invece interpreta la sfortunata attrice Sharon Tate, che nel film è vicina di casa del duo Pitt-Di Caprio.
Di Caprio interpreta un attore nella fase declinante della propria carriera, insicuro e spaventato. Ha problemi di alcool e un agente che gli propone di spostarsi per qualche mese in Italia a girare negli "spaghetti western," una mossa che lui non vorrebbe accettare. Perché potrebbe fruttare un po' di denaro ma anche essere la definitiva discesa nella serie B del mondo dello spettacolo. Brad Pitt è il suo tuttofare e autista, ed è uno stuntman, a sua volta in situazione fallimentare... in quanto si è fatto dei nemici e c'è un episodio oscuro nel suo passato.
Sharon Tate, lei sì vera attrice di successo prima della tragica fine, viene solo mostrata come una bella e simpatica ragazza che si gode la vita: balla a una festa, cena con amici, guarda se stessa al cinema. Un omaggio gentile da parte del truce Tarantino, che in questa pellicola in effetti offrirà soltanto una delle sue scene ultra-violente: arriva verso la fine, e anche questa non raggiunge gli estremi di altri suoi (a mio parere pessimi) recenti film.
Per ricostruire tutto quello che c'è attorno (palazzi, auto dell'epoca) è stata spesa molta attenzione e molto denaro. Gli anni '60 sono ormai piuttosto lontani.
E qui ci fermiamo. Se non avete già visto il film, per non togliervi il piacere di scoprirlo da soli non vi dico come andranno le cose ai due protagonisti, né come andrà a finire con la "famiglia" di Charles Manson.
In conclusione: avete nostalgia da sfogare per gli anni sessanta o per gli anni ruggenti? Questa è una buona occasione. Io non sono così cinefilo o amante della "cultura pop" made in USA, e degli anni '60 non ho praticamente ricordi per motivi anagrafici: ma ho le mie curiosità storiche, diciamo, e la reputo un'epoca interessante per la grande differenza con il mondo di oggi. Cosa dire della pellicola? Pur non amando il cinema di Tarantino (m'è piaciuto molto soltanto Pulp Fiction, il film che lo rese famoso), ho trovato piacevole questo suo C'era una volta a Hollywood, nonostante sia magari un po' troppo lungo.
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