Nonostante il finale decisamente in declino della quadrilogia dell'Invasione di Harry Turtledove, ho deciso di dare un'altra possibilità e ho acquistato Colonizzazione: Fase Uno, che è l'inizio di una successiva serie dello stesso autore. Per inciso, ho trovato il libro come usato a un prezzo molto ragionevole, anche se sono passati diversi anni e quindi la reperibilità del materiale non è sempre semplicissima. Parlerò adesso di questo libro, anticipando elementi della trama.
Devo dire senza mezzi termini, fin dall'inizio, che sono deluso. C'era la possibilità di creare qualcosa di nuovo con l'arrivo della flotta di colonizzazione, ma il risultato non è all'altezza delle mie aspettative, anzi per certi aspetti penso che si possa considerare davvero modesto e privo di ispirazione. C'è qualche guizzo di curiosità con le tematiche introdotte dall'arrivo dei coloni: maschi e femmine che cominciano a costruire, nelle zone climaticamente favorevoli alla Razza (i deserti, in pratica) nuove città simili a quelle della loro patria. I terrestri invece hanno satelliti e navete spaziali, ma è ben poco di fronte alla tecnologia della Razza (ovvero dei Retili invasori).
I Rettili combattenti, che nella parte precedente della storia hanno raggiunto una pace instabile coi terrestri e atteso per vent'anni l'arrivo dei coloni, vivranno un certo disagio questa nuova epoca e non riusciranno a sentirsi contenti per la trasformazione della Terra in un luogo più simile al loro mondo. Innanzitutto i coloni, che si trovano ad avere a che fare con gli umani in grandi numeri, umani armati ma non sottomessi, umani sgradevoli e aggressivi, accusano i superstiti della flotta di conquista di non aver saputo fare il loro mestiere, di non aver assicurato un ambiente sicuro per i colonizzatori. A loro volta i colonizzatori combinano un sacco di sciocchezze non sapendo come muoversi nel nuovo pianeta, e stanno sui nervi ai soldati.
E poi c'è la faccenda dello zenzero che rende le femmine dei Rettili ricettive all'accoppiamento. Mentre normalmente la Razza ha una stagione degli amori in cui si accoppia freneticamente per qualche giorno e poi tutto finisce lì, la droga, la stessa che ha travolto già tanti maschi della flotta di conquista, ha un effetto inaspettato sulle femmine della flotta di colonizzazione. In pratica vanno in calore, e si verificano quindi degli accoppiamenti frenetici con grande divertimento o sgomento degli umani che vi assistono. Succede pure che i maschi offrano alle femmine la droga per potersi accoppiare, il che è un po' strano, perché Turtledove ha scritto precedentemente che senza l'influsso dei feromoni femminili i maschi non sentono il minimo bisogno del sesso.
Comunque così ci viene raccontata la storia. Tra il dilagare della droga nella prima serie di libri, il disagio dei "reduci" nel periodo di pace, il dilagare del libero amore che sconvolge la società dei Rettili, Turtledove mi sembra attingere alla storia della guerra statunitense a lui più vicina, quella del Vietnam con la relativa epoca, e copiarne le sembianze nella sua storia di invasione aliena, adattandole a martellate (lo zenzero!) quando necessario.
Aggiungo un paio di altre sgradevoli impressioni. L'ufficiale della RAF Goldfarb che viene spedito dai britannici a far l'agente segreto nella Francia meridionale, per recuperare al controllo inglese uno spacciatore di zenzero che faceva molto comodo per dar fastidio ai rettili. Ebreo, viene mandato col ricatto. E viene mandato senza alcuna istruzione, così quando incontra il narcotrafficante praticamente non sa che cosa dirgli, se non che i suoi capi vorrebbero che lui lavorasse come prima. A parte il fatto che gl'inglesi avrebbero dovuto avere altri metodi collaudati per contattare il francese, la maniera in cui questo dilettante viene mandato allo sbaraglio m'ha lasciato allibito.
Vogliamo aggiungerci Anielewicz (resistenza ebraica in Polonia) che rivela per sbaglio, facendo una battuta, che il suo movimento ha occultato lì vicino a dove lui si trova un bomba atomica? Vogliamo aggiungerci l'insensato attacco tedesco coi missili per distruggere le navi della flotta di colonizzazione? Attacco che non ha un mandante, in realtà, ma sono certo che sia tedesco perché Turtledove dipinge i nazisti come degli imbecilli pronti a subire qualsiasi conseguenza pur di ammazzare qualcuno (o forse non sono loro? cari lettori, correggetemi se sbaglio).
Mentre la prima serie m'era parsa ben ricercata e ben preparata da Turtledov, la serie sulla colonizzazione parte con un libro lungo, disperatamente noioso e pieno di perle come quelle che ho descritto. Il dispiacere è ancora più intenso perché la serie dell'invasione, almeno tre libri su quattro, era valida. Colonizzazione Fase Uno invece è proprio da lasciar perdere. E con questo dirò addio alla serie.
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