venerdì 28 luglio 2017

Black Sea

Gli abissi mi hanno fatto sempre orrore, anche quando il tema del film non è quello. Black Sea, del 2015 non è un horror però è un film che molto gioca sul timore dell'abisso, e dell'ambiente claustrofobico dei sommergibili. Di interessante ha anche un'altra cosa: un paio di attori che mi piacciono. Uno è il famoso Jude Law (tra i tanti ruoli, è un celebre cecchino russo nel film Il Nemico alle Porte), l'altro è Bob Mendelsohn, un personaggio pericoloso in questo film, e (tra l'altro) il cattivo di Rogue One: a Star Wars Story. E altri attori bravi, in un film di grande tensione.



Black Sea punta su una quantità di ossessioni, ma andiamo con ordine. Robinson (Jude Law), uomo che ha lavorato per una vita sui sommergibili e ha sacrificato la famiglia per via dei lunghi turni in mare, viene licenziato dalla società per cui lavora, così come altri brizzolati veterani del mare. Da uno di essi viene a sapere una vecchia storia, un U-boot tedesco affondato nel Mar Nero mentre portava in Germania dell'oro che Stalin aveva prestato a Hitler (prima che fra Russi e Tedeschi le cose precipitassero).


La faccenda è molto pericolosa ma sembra che si possa organizzare un'attività di recupero, molto complicata anche perché il sommergibile affondato si trova in acque contese tra Russia e Georgia. Robinson assembla un equipaggio metà russo e metà britannico, dopo aver trovato un ricco e ambiguo finanziatore. Poiché non ci si può far vedere in superficie, bisognerà andare a fare il recupero su un altro sommergibile.

Robinson ci vuole credere, i lingotti d'oro saranno una delle ossessioni del film, e non solo per lui. Con un colpo solo potrebbe, forse, vendicarsi di tutti i maledetti banchieri e uomini delle corporazioni che hanno rovinato lui e altri lupi di mare, anche se proprio uno di questi personaggi odiosi dovrà accompagnare la spedizione (la somiglianza con il personaggio di Burke in Aliens scontro finale è tutt'altro che casuale a mio parere).

Robinson ha anche dei frequenti flashback della famiglia, e guardacaso anche la moglie gli è stata portata via da un potente "corporate man." Insomma per lui prendere quest'oro è importante. Mentre i problemi tecnici e gli screzi nell'equipaggio sembrano rendere la missione impossibile, Robinson diventa prepotente, ossessionato, cerca di portarla a termine ad ogni costo. Una sfida tutta da vedere, con un finale di sicuro impatto che preferisco non anticipare. O meglio lo anticipo qua sotto, se non volete lo "spoiler" ci lasciamo ora.


Robinson cercherà ad ogni costo di portare la missione a termine ma diversi uomini non ci credono più e vogliono solo risalire in superficie (rinunciando quindi a portarsi via l'oro). Alla fine Robinson diventa peggiore degli uomini delle grandi corporazioni e delle banche, perché nasconde delle cose importanti, impone di correre dei rischi, cui seguiranno guai mortali per diversi uomini. Si riscatta alla fine, permettendo a due superstiti di salvarsi quando il sommergibile è ormai immobile sul fondo e tutto è perduto, rinunciando ad uscire per manovrare i tubi lanciasiluri a favore degli altri. Con un ultimo lancio dal tubo lanciasiluri manda ai due superstiti alcuni dei lingotti d'oro, assieme a una foto della famiglia che non potrà rivedere.


4 commenti:

  1. Non gli avrei dato un euro, invece ricordo che come film mi era piaciuto parecchio. Angosciante da morire e con un Jude Law superbo!

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  2. [SPOILER] Be' ti trascina dentro questo film, io quasi "non l'ho visto" succedere, Jude Law che scivola da una normale voglia di rivalsa contro "i padroni" a una sinistra ossessione che porta alla rovina tutto il gruppo.

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  3. Mi inquieta solo leggerlo, provo a recuperalo!

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