domenica 26 febbraio 2017

Un omaggio a Carrie Fisher (1956 - 2016)



Star Wars, un grande successo pop rispetto al quale ho sempre avuto qualche riserva (sulla trama, anche se indubbiamente ha costruito tutta una mitologia che funziona), ha creato alcune figure iconiche che sembrano voler vivere di vita propria. Di una di queste, la Principessa Leila, abbiamo perso l'interprete qualche mese fa. Carrie Fisher ha ricevuto dichiarazioni di cordoglio e di affetto degne di una superstar, a dimostrazione della potenza del personaggio che ha interpretato: sebbene tornata sulle scene nella parte della Principessa Leila recentemente, si può dire che dopo il grande successo degli anni '70 e '80 con la prima serie di Star Wars non avesse mai avuto un importante ruolo da protagonista.


Tra alcool, droga e disturbo bipolare la Fisher (figlia di un cantante e una attrice) è riuscita ad apparire in un certo numero di film, però in ruoli generalmente di supporto (ricordiamo i Blues Brothers e Harry ti presento Sally) per cui la sua notorietà si giustifica per lo più con il ruolo in Star Wars.

Eppure forse proprio la fragilità della "Principessa" le è valsa l'affetto del pubblico. Carrie Fisher è stata ricordata anche come attivista sul tema delle malattie mentali, come scrittrice e anche sceneggiatrice (a quanto pare uno dei suoi mestieri a Hollywood era migliorare, o rettificare, le sceneggiature che minacciavano di mandare un film a fondo). Per milioni di persone la storia di Carrie Fisher ha significato che anche una persona con un disturbo bipolare poteva "essere la Principessa Leila" (ovviamente questo va inteso con ironia) o quanto meno, condurre una vita normale.

Il suo personaggio, mi viene da notare, è stato uno degli ultimi a essere una "donna forte" femminile, anziché una "action chick," una donna che mena come un uomo, il cliché soporifero che Hollywood (con tutto il mondo dell'intrattenimento politicamente corretto) ci rifila ormai da decenni. Per quanto comunque anche la Principessa Leila sapesse sparare, eccome...

Un po' di link, tutto in inglese (anche quelli nel testo lo sono): la relazione di Carrie Fisher conHarrison Ford, la pubblica dimostrazione d'affetto delle "principesse Leila" di New Orleans, cosa ne pensava Carrie Fisher del "bikini dorato."

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3 commenti:

  1. La rivedremo ancora una volta.
    Sarà come una magia.

    Moz-

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  2. Nonostante tutti i suoi difetti, ammetto che mi dispiace...

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  3. Ovviamente era una persona privilegiata, è chiaro. Ma i suoi problemi o difetti o come li vogliamo chiamare le hanno impedito di vivere la vita dorata che immaginiamo spesso per le star.

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