giovedì 28 luglio 2016

Stranger Things

Stranger Things è una serie TV che ha attirato molto l'attenzione per una serie di motivi: la ricostruzione degli anni '80, l'ispirazione che sembra a metà tra una storia di Stephen King e una regia di Steven Spielberg... ma in effetti non c'è nessuno dei due nella produzione. Oserei dire che gli unici nomi già decisamente noti siano quelli di David Harbour (il poliziotto Hopper) e, ovviamente, Winona Ryder (Joyce, la madre di Will e Jonathan), va detto però che tutti sono stati selezionati con cura e ben diretti perché questa breve serie (8 episodi) scorre decisamente bene. La regia è dei fratelli Duffer, ma ahimé non so proprio niente di loro.


Quanto alla ricostruzione degli anni '80, non è che la cosa in sé mi interessi moltissimo comunque per quello che posso dire (c'ero anche io, ma da quest'altra parte dell'oceano) mi sembra fatta bene, comprese le biciclette dei ragazzini e... le partite a D&D.


Certo che in Italia all'epoca provare a spiegare cos'era un GDR (gioco di ruolo) in quell'epoca senza essere presi per pazzi era veramente un'impresa, ve lo posso assicurare. Non mi metto comunque a fare la caccia alla citazione... i giochi di rimandi di Stranger Things non li posso cogliere tutti perché non conosco tutto il materiale cui si fa riferimento (ad esempio il trio di ragazzini che prende molto spazio in questa storia sembra sia ispirato a un film, The Goonies, che non ho visto). Negli anni '80 mi sono perso un sacco di roba! Però credo che per questa serie si sia spiluccato anche da lavori successivi agli anni '80: ad esempio la miniserie Taken, di (guarda caso) Spielberg, una storia che si svolge lungo diverse generazioni riguardo a rapimenti da parte degli extraterrestri, non senza storie di coperture e abusi da parte dei soliti servizi segreti cattivi.

Tutto questo "citazionismo" se da una parte va al di là della mera scopiazzata perché c'è un sapiente lavoro di ricreazione di atmosfere, non depone necessariamente a favore dell'originalità della serie, e in qualche momento ho avuto l'impressione di rivedere qualcosa per la quindicesima volta, solo che era girato tecnicamente molto meglio. Questo sia nella ricostruzione dell'ambientazione (la cittadina americana di provincia, i ragazzi nerd tormentati dai bulletti, i cattivi del governo con i macchinoni e gli occhiali neri, anzi no, stavolta non hanno gli occhiali neri ma ci siamo capiti...), sia nello sviluppo della storia di mistero e persone scomparse, con una miscela di fantascienza e horror. Ma, al di là di quello che, volendo, si può criticare, Stranger Things è una serie realizzata molto bene, con almeno una parte dei personaggi che riescono a dire qualcosa al di là degli stereotipi in cui sono infilati.



La palma d'oro la consegnerei senz'altro a Winona Ryder, ex giovane promessa degli anni '90 che si rovinò la carriera con una incredibile fesseria: un furto in un negozio, in un paese dove i reati vengono ancora puniti... roba che arrivò vicino a costarle la prigione. Dopo un periodo di recupero la Ryder ha affrontato la china di una difficile risalita. In Stranger Things l'attrice interpreta la madre di Will, un ragazzino scomparso e creduto morto da tutti tranne che da lei. Una interpretazione emozionale, ovviamente con toni forti ma non eccessivamente esasperati, decisamente efficace.
Oserei dire però che Stranger Things è, anche, uno di quei rari casi in cui lo spettacolo (televisivo o cinematografico che sia) riesce a entrare nel mondo dei ragazzi, in questo caso preadolescenti o appena adolescenti, in una maniera che suona abbastanza vera e sincera, una cosa secondo me tutt'altro che scontata, anzi di solito preferisco non vedere alcun personaggio dai 15 anni in giù nei film proprio per come vengono rappresentati male (e se li vedi doppiati, spesso la voce del doppiaggio peggiora il disastro).

Pur non essendo ipnotizzato dai ricordi di gioventù degli anni '80 (noi che usavamo il gettone della SIP e la cabina telefonica, avete presente quelle cose su Facebook?) in definitiva dò un giudizio su questa serie TV senz'altro positivo, anche se sull'originalità... ci sarebbe ovviamente da parlarne. Nel finale una scena apre la strada per una seconda stagione... ci sono già idee da parte dei produttori (e pare che la maggior parte dei personaggi ritornerebbe), non sappiamo se Netflix ci si tufferà dentro o no, ma visto il successo immagino di sì.




3 commenti:

  1. Stranger Things è una piacevole sorpresa che non mi aspettavo... Ma forse un po' tutti!

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  2. Tutto sommato una delle cose meglio riuscite dell'anno

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