Non completo la frase e non dico chi l'ha scritta perché non voglio fare quel tipo di pubblicità... quella che "l'importante è che se ne parli." Certo che una casa editrice che si proponga agli autori emergenti con un programmatico "non accettiamo romanzi di genere fantasy: il fantasy ha, onestamente, rotto il cazzo" credo che, al di là della pretesa di fare una dichiarazione forte da 92 fantozziani minuti di applausi, dimostri solo un miope pregiudizio.
Comunque non linko la fonte ma solo un altro blog dove c'è un commento interessante su quella splendida autopresentazione. Di mio invece linko le considerazioni che feci riguardo all'influente opinione di un certo intellettuale italiano di tanti tanti anni fa, a dimostrazione che ci si può sentire originali a riproporre steccati che hanno rotto, onestamente, ormai da un secolo.
Da una casa editrice che si propone con un simile linguaggio è perfino offensivo essere pubblicati...
RispondiEliminain effetti...
RispondiEliminaDi questa questione Bruno ne avevamo già parlato in altri lidi: dopo averlo sfruttato (e rovinato) il più possibile, ora il fantasy è visto come la peste. Una ce che fa dichiarazioni come queste (magari ci ha pure guadagnato con questo genere) dimostra una cosa: mancanza di professionalità.
RispondiEliminaSono d'accordo, una casa editrice dovrebbe essere l'ultimo soggetto a confondere l'abuso che si è fatto dei cliché del fantasy con le potenzialità illimitate di questo genere.
RispondiEliminaDopo che alcuni siti hanno ripreso l'affermazione che hai segnalato, la ce ha tolto la frase dal suo sito (se si googla però si dovrebbe ancora vedere nella pagina di ricerca).
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RispondiEliminaMa che bello, lancio il sasso e poi nascondo la mano...
e si è fortunati che non hanno detto "ma no, avete capito male"...
RispondiEliminaahah!!
RispondiEliminaÈ stato già detto tutto quello che si poteva dire sull'argomento.
RispondiEliminaConcordo con quanto detto sopra.
Saluti
;)
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