Non posso sfuggire all'impressione che i videogiochi siano sempre più pensati per il divertimento di incapaci e rimbecilliti. Già il sentore arrivava dai commenti degli appassionati di giochi di abilità manuale, spara-spare ecc... si sente sempre più spesso lamentare che i giochi sono semplificati, adatti ai novellini, senza sfida e via dicendo. Io, che sono un appassionato degli strategici a turni, ho avuto la stessa impressione con Civilization V e con Civilization Beyond Earth. Su Beyond Earth le mie impressioni iniziali le potete leggere qui. Vi propongo anche (in inglese) un articolo di Wired di qualche tempo fa.
venerdì 30 gennaio 2015
martedì 27 gennaio 2015
Hugo Cabret
Ha davvero a che vedere con il fantastico? Un po' sì, almeno per me. Hugo Cabret, film di Martin Scorsese di pochi anni fa, è in effetti - attenzione, anticiperò la trama - la storia di un artista del cinema muto trasformata in leggenda, in allegoria di un "bel mondo perduto" di nostalgia e ricordi. È anche la storia di un ragazzino che ha la passione per tutti i macchinari che funzionano mediante ingranaggi e complicati meccanismi, e che per questo conoscerà inaspettatamente la storia dell'artista citato prima: ovvero la storia di Georges Méliès, eroe dimenticato del cinema muto, ma anche illusionista e fabbricante di automi.
giovedì 22 gennaio 2015
I distinguo che non si dovrebbero fare
Il "meme" Je Suis Charlie, nato subito dopo la recente strage di Parigi, si è subito diffuso a livello planetario e ha subito suscitato una quantità di reazioni negative, sia da parte di gente che non lo ha voluto capire, sia da parte di gente che lo ha capito benissimo, e da parte di qualche furbacchione che voleva mettersi in luce. "No mi spiace, io mi sento costretto a dire che 'non sono Charlie' " e simili. Nelle parole di chi ha inventato il meme e la sua grafica, "Je suis Charlie è un messaggio universale
in difesa della libertà di stampa e di espressione. Era il mio modo di
testimoniare la solidarietà con i giornalisti uccisi. Volevo anche dire
che non dobbiamo avere paura."
lunedì 19 gennaio 2015
Abitudini e stranezze del mio scrivere
Mi accodo ai post già scritti tempo fa da altri blogger riguardo alle proprie abitudini e idiosincrasie nella scrittura per raccontare alcune cose su di me.
A dire il vero penso di non poter dire niente di eclatante sulle abitudini pratiche. Mi incuriosiscono quelli che assicurano di riuscire a produrre in qualsiasi situazione, quelli che preferiscono avere un sottofondo musicale, magari con gruppi o cantanti scelti per creare l'atmosfera giusta. Mi stupiscono ancora di più coloro che tengono la televisione in sottofondo.
Io amo la tranquillità; abito da solo e generalmente scrivo a casa, e la TV è spenta, perché è spenta praticamente sempre (tranne rare occasioni, ad esempio la visione di un DVD).
A dire il vero penso di non poter dire niente di eclatante sulle abitudini pratiche. Mi incuriosiscono quelli che assicurano di riuscire a produrre in qualsiasi situazione, quelli che preferiscono avere un sottofondo musicale, magari con gruppi o cantanti scelti per creare l'atmosfera giusta. Mi stupiscono ancora di più coloro che tengono la televisione in sottofondo.
Io amo la tranquillità; abito da solo e generalmente scrivo a casa, e la TV è spenta, perché è spenta praticamente sempre (tranne rare occasioni, ad esempio la visione di un DVD).
lunedì 12 gennaio 2015
Immaginare il futuro: la prossima rivoluzione industriale
Immaginare il futuro? Un'altra attività che sembra avere le sue stagioni. Una volta quando si pensava agli scenari futuri l'immaginazione si accompagnava a un grande ottimismo. Nel duemila avremo tutti un robot che farà i lavori di casa, le automobili voleranno, si viaggerà comunemente nello spazio, e un sacco di strampalate previsioni che non si sono avverate.
Oggi invece le previsioni sul futuro sono nere, nerissime, così come la maggior parte dei libri e dei film di fantascienza o distopici. Tra i mille modi in cui possiamo immaginare di finire male c'è (ne ho già parlato) la sovrappopolazione, problema esplosivo che ha il bonus (per modo di dire) di poterci portare alla catastrofe senza che necessariamente accada nient'altro di "sbagliato." Ma non mancano le guerre, per quanto in teoria la nostra epoca escluda i conflitti diretti fra le superpotenze (da quando esiste la bomba atomica); la pandemia (il virus Ebola ci insegna che non è affatto da escludere), l'avvelenamento del pianeta e l'esaurimento delle risorse, il riscaldamento globale, il tutto senza che si debba nemmeno tirare in ballo eventuali catastrofi non causate dall'uomo (che nel lungo periodo non sono da escludere, come i famosi asteroidi che ogni tanto colpiscono la Terra). Può darsi che scrittori e sceneggiatori la menino fin troppo male, ma una cosa è sicura, un felice espandersi dell'umanità verso nuove frontiere fisiche (lo spazio!) o tecnologiche è tutt'altro che garantito.
Oggi invece le previsioni sul futuro sono nere, nerissime, così come la maggior parte dei libri e dei film di fantascienza o distopici. Tra i mille modi in cui possiamo immaginare di finire male c'è (ne ho già parlato) la sovrappopolazione, problema esplosivo che ha il bonus (per modo di dire) di poterci portare alla catastrofe senza che necessariamente accada nient'altro di "sbagliato." Ma non mancano le guerre, per quanto in teoria la nostra epoca escluda i conflitti diretti fra le superpotenze (da quando esiste la bomba atomica); la pandemia (il virus Ebola ci insegna che non è affatto da escludere), l'avvelenamento del pianeta e l'esaurimento delle risorse, il riscaldamento globale, il tutto senza che si debba nemmeno tirare in ballo eventuali catastrofi non causate dall'uomo (che nel lungo periodo non sono da escludere, come i famosi asteroidi che ogni tanto colpiscono la Terra). Può darsi che scrittori e sceneggiatori la menino fin troppo male, ma una cosa è sicura, un felice espandersi dell'umanità verso nuove frontiere fisiche (lo spazio!) o tecnologiche è tutt'altro che garantito.
giovedì 8 gennaio 2015
E c'è anche chi ti vuol dire come devi vivere a casa tua
Non so se questa (prossima) copertina sia vera o inventata ma rende lo spirito di un giornale irriverente, la cui satira spesso è andata oltre il limite di ciò che io trovo piacevole e godibile, ma che nessun fanatismo religioso ha diritto di soffocare.
mercoledì 7 gennaio 2015
Utopia
Una serie televisiva fantascientifica, ma nemmeno poi tanto: c'è solo un presupposto che, spero, non è al giorno d'oggi realizzabile in campio biochimico. E qui mi fermo con le anticipazioni.
Utopia, di produzione britannica, ha avuto due sole stagioni. Ho visto la prima e l'ho giudicata intelligente e non stereotipata, se non nella riproposta di una gran quantità di teorie della cospirazione in chiave sia mortalmente seria (in parte) che ironica (in qualche scena).
Utopia, di produzione britannica, ha avuto due sole stagioni. Ho visto la prima e l'ho giudicata intelligente e non stereotipata, se non nella riproposta di una gran quantità di teorie della cospirazione in chiave sia mortalmente seria (in parte) che ironica (in qualche scena).
venerdì 2 gennaio 2015
Le banalità di Paulo Coelho per i viaggiatori
Lo ammetto, qui me la prendo con un autore che, nel mio unico tentativo di leggerlo (il libro era Veronika decide di morire) mi è sembrato banale e insopportabile, e poiché in rete ci sono i suoi "consigli di viaggio" e mi è capitato di leggerli, probabilmente ero già prevenuto.
Comunque pur con tutta la buona volontà di fare il bravo devo dire che, se non proprio completamente, sono abbastanza in disaccordo con Paulo Coelho. Vediamo un po' i suoi nove punti (che sintetizzerò per non farla troppo lunga).
Comunque pur con tutta la buona volontà di fare il bravo devo dire che, se non proprio completamente, sono abbastanza in disaccordo con Paulo Coelho. Vediamo un po' i suoi nove punti (che sintetizzerò per non farla troppo lunga).