Un gioco complicato ma interessante, questo Orleans, uscito da poco per la Dlp Games. L'ho sentito definire un "bag building game," ovvero una variante dei "deck building games" dove il giocatore deve selezionare le carte che vanno a costituire il suo mazzo. Qui abbiamo invece dei lavoratori, ma non è un comune gioco di piazzamento lavoratori perché si tratta di personaggi che ricoprono diverse conoscenze e mestieri: contadini, artigiani, monaci e così via. Quindi il giocatore può decidere "chi" acquisire e mettere nel suo sacchetto, poi dovrà pescare a caso e giocarsi la mano nel miglior modo possibile.
lunedì 29 dicembre 2014
sabato 27 dicembre 2014
Riflessioni finali sul 2014
Quest'anno è stato molto problematico, più ancora del 2013. Non solo un sacco di guai, anche di salute (la polmonite!), mi hanno costantemente impedito di concentrarmi su quello che volevo fare, ma ho inoltre provato un senso di stanchezza, che è diventato crescente nel corso dell'anno. Credo che quello ci sarebbe stato comunque, indipendentemente da tutto il resto. Sebbene aver pubblicato con una casa editrice (e aver poi diffuso gratuitamente il mio secondo libro) sia stato un momento a cui ho dato la sua importanza, sebbene certi giudizi favorevoli, o per lo meno positivi, mi abbiano fatto piacere, il risultato finale è stato un sacco di tensione e una sensazione di spossatezza e e logoramento.
Non ho ben inquadrato questa sensazione e il motivo ultimo della sua origine; spero che passi senza richiedermi ulteriori travagli interiori, per permettermi di completare a breve un altro progetto che in teoria avrebbe potuto essere finito e pubblicato un anno fa almeno. Il tempo passa. È notevole il fatto che da quando accantonai "per il momento" il mio libro Magia e Sangue per sforzi editoriali "più leggeri" siano trascorsi anni, e gli sforzi che nell'intenzione erano leggeri non siano stati in fin dei conti affatto lievi.
Nel frattempo il mio blog ha macinato il settimo anno. Sempre precario, con poche migliaia di accessi al mese che erano diventati un po' di più fino a un annetto o due fa, per poi declinare nuovamente.
Parecchi lettori-commentatori, a volte assidui, sono arrivati e se ne sono andati col tempo. Chissà a cosa si stanno interessando ora, mi domando. In fin dei conti se tieni aperto un blog non sei così importante, la gente può stancarsi e decidere di fare a meno di te, così come tu puoi decidere di abbandonare questa continua fatica che generalmente non trova grandi ricompense. Ogni tanto mi chiedo: smettero? Quando? Perché? Che sensazione mi darà farlo?
Chi lo sa. Per adesso auguro a tutti, e a me stesso, un migliore 2015.
Non ho ben inquadrato questa sensazione e il motivo ultimo della sua origine; spero che passi senza richiedermi ulteriori travagli interiori, per permettermi di completare a breve un altro progetto che in teoria avrebbe potuto essere finito e pubblicato un anno fa almeno. Il tempo passa. È notevole il fatto che da quando accantonai "per il momento" il mio libro Magia e Sangue per sforzi editoriali "più leggeri" siano trascorsi anni, e gli sforzi che nell'intenzione erano leggeri non siano stati in fin dei conti affatto lievi.
Nel frattempo il mio blog ha macinato il settimo anno. Sempre precario, con poche migliaia di accessi al mese che erano diventati un po' di più fino a un annetto o due fa, per poi declinare nuovamente.
Parecchi lettori-commentatori, a volte assidui, sono arrivati e se ne sono andati col tempo. Chissà a cosa si stanno interessando ora, mi domando. In fin dei conti se tieni aperto un blog non sei così importante, la gente può stancarsi e decidere di fare a meno di te, così come tu puoi decidere di abbandonare questa continua fatica che generalmente non trova grandi ricompense. Ogni tanto mi chiedo: smettero? Quando? Perché? Che sensazione mi darà farlo?
Chi lo sa. Per adesso auguro a tutti, e a me stesso, un migliore 2015.
lunedì 22 dicembre 2014
L'Ultima Ragione dei Re
E così ho letto anche l'Ultima Ragione dei Re di Joe Abercrombie (titolo ispirato alla frase che il Re Sole faceva incidere sui cannoni, a quanto pare, anche se in questo libro compare la polvere da sparo usata come esplosivo ma i cannoni non ci sono).
Ho criticato Abercrombie, ma non posso difendermi, se ho divorato la trilogia in così poco tempo devo ammettere che mi è piaciuta, o che ci ho trovato qualche cosa di buono. Mi sono allora domandato cosa.
Ho criticato Abercrombie, ma non posso difendermi, se ho divorato la trilogia in così poco tempo devo ammettere che mi è piaciuta, o che ci ho trovato qualche cosa di buono. Mi sono allora domandato cosa.
giovedì 18 dicembre 2014
The Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate
Ho avuto la possibilità di vedere l'ultimo film della serie The Hobbit in anteprima. Temevo già di annoiarmi a morte e c'è stato qualche momento in cui ho dormicchiato, vista la consuetudine del regista Peter Jackson di propinarci delle lungaggini; però la battaglia quando entra nel vivo val la pena di essere vista.
E la storiella d'amore tra l'elfa e il nano come finirà? Questo potevo fare anche a meno di saperlo (gli attori non si sono dimostrati molto all'altezza) ma nel complesso dopo essermi visto tutta la serie dei film tolkieniani di Peter Jackson non aveva senso mollare proprio questo.
Vi consiglio di andarci? Lanciate una moneta... io tutto sommato mi sono abbastanza divertito, pur con tutti i problemi che The Hobbit aveva evidenziato fin dal primo film.
E la storiella d'amore tra l'elfa e il nano come finirà? Questo potevo fare anche a meno di saperlo (gli attori non si sono dimostrati molto all'altezza) ma nel complesso dopo essermi visto tutta la serie dei film tolkieniani di Peter Jackson non aveva senso mollare proprio questo.
Vi consiglio di andarci? Lanciate una moneta... io tutto sommato mi sono abbastanza divertito, pur con tutti i problemi che The Hobbit aveva evidenziato fin dal primo film.
lunedì 15 dicembre 2014
The Lord of the Ice Garden
Ho dimenticato di segnalare questo boardgame, piuttosto carino, di cui trovate un articolo scritto da me su Fantasy Magazine.
Già che ci sono posto anche il link alla recensione di Giochi sul Nostro Tavolo.
Già che ci sono posto anche il link alla recensione di Giochi sul Nostro Tavolo.
venerdì 12 dicembre 2014
Non prima che siano impiccati
Il secondo libro della serie "La Prima Legge" di Joe Abercrombie si divide in varie avventure: il viaggio del mago Bayaz e della sua combriccola (tra cui quell'impiastro del suo allievo Quai, Logen Novedita, Ferro, Jezal) e la guerra nel Nord, dove il maggiore (anzi colonnello!) West si trova alle prese con il vanitoso e inetto principe Ladisla e, peggio ancora, con l'assalto del tirannico Bethod mentre le truppe migliori dell'Unione si trovano da tutt'altra parte. Nel frattempo l'Inquisitore Glokta riceve una promozione e va a condurre un'indagine nella città meridionale di Dagoska, ma allo stesso tempo gli tocca prendere la direzione della difesa militare della città, assalita dall'imperatore Khalul. Non Prima che siano Impiccati ha gli stessi pregi e difetti del precedente Il Richiamo delle Spade, alcuni aspetti magari deludenti, altri validi: comunque sia non posso dire di non averlo apprezzato, dal momento che l'ho letto in pochi giorni. Ne parlerò qui, ma attenzione alle spietate anticipazioni che farò sulla trama.
lunedì 8 dicembre 2014
Bagliori da Fomalhaut
Un altro libro breve (o racconto lungo) di Alessandro Girola di ambientazione mistero-lovecraftiana, Bagliori da Fomalhaut si svolge in Italia, anzi in Lombardia, e ci porta alla scoperta di una vicenda strana, di un mistero su una persona scomparsa che diventa indagine su qualcosa di remoto e irraggiungibile, anche se a poche ore di macchina da casa. Il libro ricorda parecchio due mie precedenti letture del medesimo autore, Il Treno di Moebius e La Nave dei Folli.
La partenza è in stile Lovecraftiano e più o meno simile in tutti e tre i racconti: un indagatore, o un gruppo di indagatori (giornalisti, investigatori ecc...), viene allertato riguardo all'esistenza di un mistero, e, sia pure con qualche perplessità, decide di seguirne la traccia con un crescendo di tensione. Tensione dapprima tenuta a freno dalla prosaica realtà dei fatti che non rivelano inizialmente nulla, e che poi a sorpresa si scatena nel disvelarsi, al di là di ogni possibile scetticismo, di qualche fatto anomalo e veramente degno di essere studiato o approfondito.
In Bagliori da Fomalhaut il protagonista maschile Max, uno scrittore che campa di articoli, collaborazioni televisive quando gli riesce, e vari lavori editoriali qua e là, viene contattato da una fascinosa modella in cerca di aiuto per la scomparsa del suo ragazzo Simone, che ha lasciato un solo messaggio, strano e angosciante, prima di non farsi più vedere. Il nostro eroe è stato preso in considerazione come salvatore dello scomparso Simone perché ha partecipato a trasmissioni su fatti misteriosi e programmi in stile Chi l'ha visto? Poco convinto, concede la sua collaborazione alla bella ragazza nella speranza di qualche romantico interludio.
Gli scarsi indizi conducono a un certo monastero di San Settentrio vicino al misterioso paese di Boccadipesce, deserto da molto tempo. Entrambi i posti non sono rintracciabili su alcuna mappa e su Internet ci sono pochissime, scarne citazioni. La ricerca porta a svelare lentamente una serie di leggende, miti e storie assai antiche: fatto inquietante, i monaci di San Settentrio avrebbero suscitato le ire papali qualche secolo fa, ma il monastero forse esiste ancora, a patto di riuscire a trovarlo.
La verità si conosce piuttosto rapidamente e manca un vero e proprio momento climatico, ma il nostro Max avrà il piacere di scoprire una realtà parecchio inquietante.
Il finale, sia pure intuibile, l'ho trovato abbastanza spiazzante, e diverso da quello degli altri racconti che ho citato sopra.
Premesso che Il Treno di Moebius e La Nave dei Folli sono forse più validi e intriganti di questo Bagliori da Fomalhaut, la storia è rapida e vivace, e di piacevole lettura. Consigliato.
La partenza è in stile Lovecraftiano e più o meno simile in tutti e tre i racconti: un indagatore, o un gruppo di indagatori (giornalisti, investigatori ecc...), viene allertato riguardo all'esistenza di un mistero, e, sia pure con qualche perplessità, decide di seguirne la traccia con un crescendo di tensione. Tensione dapprima tenuta a freno dalla prosaica realtà dei fatti che non rivelano inizialmente nulla, e che poi a sorpresa si scatena nel disvelarsi, al di là di ogni possibile scetticismo, di qualche fatto anomalo e veramente degno di essere studiato o approfondito.
In Bagliori da Fomalhaut il protagonista maschile Max, uno scrittore che campa di articoli, collaborazioni televisive quando gli riesce, e vari lavori editoriali qua e là, viene contattato da una fascinosa modella in cerca di aiuto per la scomparsa del suo ragazzo Simone, che ha lasciato un solo messaggio, strano e angosciante, prima di non farsi più vedere. Il nostro eroe è stato preso in considerazione come salvatore dello scomparso Simone perché ha partecipato a trasmissioni su fatti misteriosi e programmi in stile Chi l'ha visto? Poco convinto, concede la sua collaborazione alla bella ragazza nella speranza di qualche romantico interludio.
Gli scarsi indizi conducono a un certo monastero di San Settentrio vicino al misterioso paese di Boccadipesce, deserto da molto tempo. Entrambi i posti non sono rintracciabili su alcuna mappa e su Internet ci sono pochissime, scarne citazioni. La ricerca porta a svelare lentamente una serie di leggende, miti e storie assai antiche: fatto inquietante, i monaci di San Settentrio avrebbero suscitato le ire papali qualche secolo fa, ma il monastero forse esiste ancora, a patto di riuscire a trovarlo.
La verità si conosce piuttosto rapidamente e manca un vero e proprio momento climatico, ma il nostro Max avrà il piacere di scoprire una realtà parecchio inquietante.
Il finale, sia pure intuibile, l'ho trovato abbastanza spiazzante, e diverso da quello degli altri racconti che ho citato sopra.
Premesso che Il Treno di Moebius e La Nave dei Folli sono forse più validi e intriganti di questo Bagliori da Fomalhaut, la storia è rapida e vivace, e di piacevole lettura. Consigliato.
sabato 6 dicembre 2014
Un appuntamento terribile
Sta per arrivare il terzo film, serie The Hobbit di Peter Jackson. Ho dormito al primo. Al secondo si è scatenata la sindrome "non posso non vederlo!"
Anche al secondo però ho dormicchiato in sala. Ora sono combattuto. Costringermi a vederlo perché non si può mancare, o rendersi conto che sì, si può anche farne a meno?
Anche al secondo però ho dormicchiato in sala. Ora sono combattuto. Costringermi a vederlo perché non si può mancare, o rendersi conto che sì, si può anche farne a meno?
mercoledì 3 dicembre 2014
Hunger Games e Battle Royale: una scopiazzata?
Mi stupisce, ma c'è chi se lo chiede... per me, sì, The Hunger Games pur essendo molto più furbo e molto più di successo è assai una scopiazzata da Battle Royale, con il vantaggio di averlo girato dopo scegliendo cosa poteva andare e cambiando quello che c'era da cambiare. Sto parlando dei film (di entrambe le serie io ho visto solo il primo), non dei libri che hanno originato le trame. Quelli non ho davvero intenzione di leggerli. Se sapete l'inglese e volete leggere il post, accomodatevi.