Libro (in inglese) impervio ma anche intrigante,
onirico, trascinante nelle sue pagine migliori: The Drowning Girl: a
memoir di Caitlìn R. Kiernan è una storia confusa e difficile,
narrata in prima persona da un narratore inaffidabile, ricca di
riferimenti a eventi, musica, dipinti veri e immaginati, libri. Come
filo conduttore un'ossessione suadente e pericolosa. Non è una
tradizionale storia del fantastico e gli amanti dei libri d'azione
non vorranno, immagino, toccarla nemmeno con un palo.
Ammetto che non è stata lettura facile
nemmeno per me. Ad ogni modo nel 2013 ha avuto la nomination per il Premio Nebula (categoria romanzi).
India Morgan Phelps è una ragazza con
molti problemi e un sacco di stranezze. Soffre di manie ossessivo
compulsive, vede una terapeuta con modesti risultati, deve prendere
delle medicine a orari precisi, ma non sempre lo fa. Ha una lontana
parentela con Lovecraft, il Solitario di Providence. Sua madre è
morta suicida, e così sua nonna, nella sua storia di famiglia è già
scritta l'impossibilità di essere normale. Il padre ha abbandonato
la famiglia perché la madre era pazza, così India da bambina si
diverte a immaginare mille modi per farlo morire, augurandosi che
muoia davvero. Nonostante tutto la ragazza ha un lavoro a tempo
parziale e vive in un appartamento da sola tirando a vanti in qualche
modo. India è gay e all'inizio della nostra storia interrompe la sua
solitudine conoscendo un'altra ragazza, Abalyn (in realtà un/una
transessuale) che la accetta così com'è.
Tra le ossessioni di India c'è un
quadro (invenzione della Kiernan) che la attrae morbosamente, The Drowning Girl, e le avventure
di Alice nel Paese delle Meraviglie, le storie morbose di omicidi
irrisolti, di persone aggredite da mostri marini, di fantasmi, di
sirene che seducono i marinai.
Secondo India gli artisti dipingono o
scrivono per riuscire a scacciare i fantasmi da sé e imprigionarli
nelle loro opere, ma così ottengono solo il risultato di
moltiplicarli, di metterli in condizione di attaccare altre persone.
Così è per lei: le opere d'arte riescono solo a ossessionarla.
Oltre alla terapeuta, anche
l'amica/amante cerca di aiutarla, con modesti risultati. In verità
anche Abalyn è una persona infelice che vive conflittualmente le
proprie scelte e il proprio isolamento. Vive scrivendo recensioni di
videogames ma ovviamente non è un lavoro che possa mantenerla, e
infatti entra nella storia sfrattata e buttata in mezzo alla strada
assieme alla sua roba, circostanza che porta India a conoscerla, a ospitarla in casa e poi a diventarne
l'amante. Ma Abalyn non è il solo amore di India: un altra ragazza
che ha conosciuto in circostanze misteriose continua a ossessionarla.
Eva, trovata nuda nel cuore della notte, Eva la ragazza che fa da
modella a un pericoloso artista alla caccia di altre ossessioni
maledette, che ha tra le sue amicizie la profetessa di un misterioso
culto suicida. Gli incontri di India con Eva (reale e fantasma allo
stesso tempo) immaginata come essere magico per metà pesce e a volte
anche come donna lupo, si svolgono in un'atmosfera di sogno,
allucinazione e confusione mentale, perché la ragazza non prende le
medicine in queste occasioni e precipita in pericolosi accessi di
follia.
Il libro diventa una divagazione onirica ricca di citazioni artistiche e letterarie, e la stessa protagonista vi inserisce i suoi racconti, storie nella storia che nascondono al lettore quello che veramente avviene coprendolo con una ricchezza di rimandi e accenni misteriosi. Allo stesso tempo ci sono esplicite scene sessuali.
Riuscirà India, con queste esperienze
mistiche e allucinatorie, a crearsi una realtà che valga tutti i
problemi che l'abbandono della normalità comporta? Riuscirà a
ristrovare una pace e a conoscere una verità? I temerari
conosceranno la risposta, ma sono avvisati: questa non è una lettura
facile.
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