venerdì 25 aprile 2014

Il Mondo Nuovo

Fatto molto raro: lascio qui la parola a un ospite, Simone, per parlarci di Brave New World ovvero Il Mondo Nuovo, romanzo distopico di Aldous Huxley che io ho già letto, in verità, ma parecchi anni fa. Voglio parlarvene e la lettura, assai datata, non intendo ripeterla. Almeno non adesso, perché lo stile di Huxley, dico la verità, mi è parso pesantissimo.

Quindi preferisco una voce che è più "fresca" di me nella lettura. E ricordo che Simone parla di musica nel suo blog, The ItalianJam. Vi invito a visitarlo.
Da qui in poi sono parole sue. Io dirò la mia nei prossimi giorni.


Una recensione alternativa (con quasi uno spoiler)

Dopo aver letto 1984 di George Orwell più di 10 anni fa e dopo Fahrenheit 451 di Ray Bradbudy di recente, ho finalmente chiuso la trilogia distopica con Il Mondo Nuovo di Aldous Huxley.


Pubblicato nel 1932, il romanzo di Huxley è ispirato dai fatti dell’inizio novecento, come l'avvento della catena di montaggio, introdotta nella produzione della Ford T o le dittature fasciste che sconvolgeranno l’Europa. Huxley svolge un romanzo di fantascienza anomalo, perché sembra raccontarci la realtà di oggi. Questo è il principale merito e paradosso de Il Mondo Nuovo: rivelarci, come in un documentario scritto dai nostri pronipoti tra 100 anni, i contrasti del presente.

Il romanzo di Huxley, ambientato nell’anno 2540, racconta di una società pesantemente organizzata, dove gli individui sono indirizzati verso una felicità strumentale, raggiungibile attraverso una mera applicazione della scienza. L’uomo non si riproduce con il rapporto sessuale, ma attraverso la procreazione in catena di embrioni. La società è rigidamente costituita da caste. I cuccioli umani subiscono condizionamenti psicologici. Le relazioni di tutte le età sono cancellate con il loro opposto: l’obbligo di una continua ricerca di partner sessuali. L’essere umano, per il suo stesso bene, non possiede il libero arbitrio. Il tutto immerso in un forte condizionamento ambientale: sono le persone stesse che invitano le altre a non trasgredire alle leggi. Questo mondo perfetto, raccontato con le voci dei vari protagonisti, sarà attraversato da un personaggio estraneo, chiamato Selvaggio, figlio di un rapporto sessuale: lui ne mostrerà le contraddizioni. Sarà durante l’incontro tra il Selvaggio con il Governatore Mustafà Mond, all’interno del Capitolo XVI, che il lettore viene a patti con la realtà: “Siccome” spiega il Governatore “io faccio le leggi, qui, posso anche violarle” spiegando così, al Selvaggio e al lettore, le motivazioni incoerenti del mondo dominato dalla scienza. “Adesso il mondo è stabile. La gente è felice; ottiene ciò che vuole, e non vuole mai ciò che non può ottenere. Sta bene; è al sicuro; non è mai malata; non ha paura della morte; è serenamente ignorante della passione e della vecchiaia”.


Il romanzo descrive una popolazione spenta, cui non interessa il proprio passato, perché vuole vivere la felicità donata dalla società del presente, senza farsi domande. Dove il presente mostra qualche crepa, l’uomo si fa aiutare da una droga chiamata Soma che fa sparire tutti i dubbi le preoccupazioni. Mettete televisione al posto della Soma e avrete la nostra quotidianità.

Il lettore è accompagnato con cura nello scoprire quello che deve sembrare, ironicamente, il migliore dei mondi possibile, ma la cura dell’autore diventa spesso un’ossessione; la prosodia del romanzo di Huxley è strettamente legata ai fatti che sta narrando, concedendo poco alla facilità di lettura o di comprensione. Con le conversazioni sottopone il lettore a un gioco di sovrapposizioni cinematografiche fra un dialogo tra due personaggi e un discorso che si svolge in differenti luoghi. La lettura, a differenza degli altri due libri distopici, è complicata, ma, sempre a differenza degli altri due autori, Il Mondo Nuovo possiede un sottile strato di umorismo che domina tutto il libro e lo rende unico.

5 commenti:

  1. In parte mi ricorda un anime che ho visto di recente, Psycho Pass.

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  2. @ M.T. non conosco... comunque Brave New World ha ispirato parecchi lavori. Ha lasciato il segno.

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  3. Dovrei rivedere la serie che ho citato perché fa parecchie citazioni sia filosofiche, sia riferendosi a romanzi di fantascienza (tra cui Dick con Ma gli androidi sognano pecore elettriche?) e dovrei controllare se cita il romanzo del post, dove ho trovato diversi punti in comune.

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  4. Io purtroppo con gli anime sono assai indietro...

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  5. A me capita ogni tanto, per lo più Rai4, perché sui canali non a pagamento non è che passino tanti anime.

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