Parlando di fumetti, per chi come me si interessa alla produzione giapponese solo ogni tanto è difficile aver spesso argomenti di cui trattare (anche se c'è un sottobosco di italici coraggiosi che forse dovrei seguire di più).
Comunque, dal momento che nel 2012 le vacanze mi hanno portato in Belgio dovevo per forza tornare indietro con qualcosa, e la scelta l'ho compiuta con facilità ammirando le vignette di Sword, una serie di Sylvain Cordurié e Vladimir Krstic (in arte Laci). Il primo ha scritto la storia, il secondo l'ha disegnata con la collaborazione di Simon Champelovier per il colore. Dico subito che l'ho letto in francese, e girando sul web non l'ho trovato in italiano; spero ovviamente che venga tradotto.
Come dicevo, mi hanno catturato i disegni di Laci prima ancora di entrare nella storia. Non è perfetto, magari dovrebbe essere un po' meno stereotipato nel tratteggiare i volti; però è davvero bravo nelle scene di combattimento. L'ambientazione è fantasy, ma reminiscente dell'antica Roma. Poiché ci troviamo in una città commerciale con un certo sapore medievaleggiante e allo stesso tempo mediterraneo, potrebbe essere una specie di Costantinopoli. Il nome della metropoli è Elronde, e la sua anima sono le case dei mercanti, delle dinastie rivali che impiegano mercenari e maghi per la propria difesa. Il clan Frasyld per esempio si avvale dei Vorpalers, guerrieri sopravvissuti di un'unità leggendaria, reduci da una guerra recente. Sono in gamba con la magia e dispongono di armi dai poteri sovrannaturali. Tra i guerrieri al servizio delle casate concorrenti abbiamo per esempio le sacerdotesse di Attalia, classiche eroine fantasy che combattono con... le chiappe al vento.
Questo primo volume di Sword è soprattutto una presentazione dei protagonisti della lotta che vedremo svolgersi in seguito. Qui abbiamo, per così dire, l'antefatto. La casa di Frasyld e i mercenari Vorpalers sono accusati di un attacco che ha distrutto un'arena, una specie di Colosseo dove si stava svolgendo nientemeno che una trattativa tra i clan. In una lotta che mette in pericolo anche la sopravvivenza fisica delle famiglie, sono dolorosamente costretti all'asilo.
Sono in attesa della prossima puntata.
Nessun commento:
Posta un commento
Per contrastare in qualche modo gli spammer, ho dovuto introdurre la moderazione dei commenti su post più vecchi di due settimane. Peccato: mi ci hanno proprio obbligato. Inoltre non si può postare anonimamente.