Joe Simmons (interpretato da Joseph Gordon-Levitt) è un killer che si troverà a dover affrontare se stesso più vecchio di 30 anni (nei panni di Bruce Willis), in un bizzarro e paradossale film di fantascienza.
Looper è un film che inizia con un po' di scene che devono spiegare le premesse: in futuro verrà inventato il viaggio nel tempo ma sarà strettamente proibito. I criminali lo useranno per eliminare le vittime, poiché sarà un mondo in cui per qualche motivo eliminare un cadavere è diventato impossibile; esiste inoltre un limitato potere di telecinesi; e infine i killer, che appartengono al passato, si chiamano "looper," essi uccidono in certi orari le vittime e le fanno sparire: queste compaiono a un orario determinato in un posto deserto, si beccano una bella fucilata prima di poter reagire (sono legate) e vengono bruciate. Fino a che i killer uccidono sé stessi, perché dopo una trentina di anni il looper viene eliminato (e quindi si chiude il cerchio, ovvero si chiude il loop: da qui il nome). C'è anche un boss mandato dal futuro, Abe (Jeff Daniels) a controllare che le cose vadano liscie. Ma cosa succede se uno di questi auto-ammazzamenti non va a buon fine? Il vecchio killer che deve essere eliminato non potrebe avere da ridire sul passato che lo ha condotto fino a quel punto? E cosa fa il "se stesso" di 30 anni più giovane, che ha mancato la missione?
Infodump? Ma va bene lo stesso, viene presentato in maniera accettabile con un po' di sequenze iniziali dove abbiamo una voce fuori campo. Ma perché la mafia deve eliminare i suoi killer? Perché creare un elemento così distruttivo e un ovvio motivo di ribellione? Nessuna spiegazione e io sono di vecchia generazione, faccio fatica a godermi un film quando c'è una sciocchezza nelle premesse. Tanto più che vi è un limite ben preciso, questi killer sanno che dopo 30 anni verranno eliminati a loro volta, mi vien proprio da pensare che all'avvicinarsi della data non vorranno farsi eliminare. Insomma, un'ambientazione che mi lascia dei dubbi.
Si possono immaginare mille situazioni strane e in effetti qualcuna che ne sarà. Ad esempio Joe incontrerà se stesso. Però il film sarà incentrato su una missione relativamente semplice per il vecchio Joe e la sua versione giovane, non anticipo, ma la presenza di Bruce Willis nel cast e il tipo di trama mi fanno pensare a una "versione diversa" di L'Esercito delle Dodici Scimmie, una dove l'eroe può veramente cambiare il futuro con le proprie azioni.
Ovviamente questo rende la trama anche più incasinata perché ciò che si fa nel passato può modificare il futuro (e la prospettiva di chi è tornato indietro). Uno degli artifici introdotti in Looper è la memoria difettosa di Joe versione vecchia che può ricordare con certezza le cose solo dopo che sono avvenute: prima sono solo delle "possibilità" che non si svelano chiaramente a lui.
Un film di difficili scelte, di atmosfere tristi in un mondo che va a pezzi, di crudeltà ma anche di vite da salvare, d'azione ma con momenti riflessivi e situazioni paradossali. Un colpo di scena finale che va a corteggiare i classici paradossi sui viaggi nel tempo. Degna di menzione l'interpretazione di Emily Blunt nei panni di una donna che vive isolata in una fattoria ed è coinvolta nel destino dei due Joe; di Rian Johnson, che è regista e anche sceneggiatore, direi che ha sviluppato male un'idea potenzialmente buona. C'è anche Paul Dano, quello di Ruby Sparks (recensito qualche giorno fa qui su Mondi Immaginari).
Non ce la faccio a dire che Looper sia un gran film ma si fa guardare e ha qualche momento interessante, nonostante le premesse facciano un po' a pugni con la logica.
... dimenticavo: Looper esce in Italia l'estate prossima.
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