domenica 12 agosto 2012

La Bussola d'Oro

La Bussola d'Oro: quando uscì, fu uno dei pochi film fantasy che saltai senza troppi rimpianti, perché aveva l'aria di roba per ragazzini. Ovviamente almeno in parte lo è. Però mi sono finalmente deciso a procurarmi il DVD e finalmente, in una torrida serata estiva, ho verificato se e quanto fossero giustificati i miei sospetti. In effetti, pur non avendo letto il libro di Philip Pullman, ho avuto l'impressione che si tratti dell'adattamento di materiale di una densità maggiore di quanto sospettassi. Adattamento un po' annacquato, per evitare troppe polemiche, come vedremo fra poco. In effetti il combustibile per dar fuoco alle controversie abbonda, nell'opera originale: Pullman è uno scrittore molto politico e nel suo libro esiste un'organizzazione, il Magisterium, assai simile a una chiesa falsa e oscurantista, una specie di male incarnato. Diciamo la verità, il Magisterium fa pensare moltissimo al clero cattolico.
Non posso entrare più di tanto nella polemica avendo solo visto il film, mi limito a un paio di osservazioni. La critica alle religioni organizzate mi va benissimo, soprattutto quando viene fatta senza distinzioni di comodo e colpisce i dogmi idioti e l'opportunismo del clero. Mi va un po' meno bene se si tinge di assolutismo, e non si vuol concedere nemmeno qualche aspetto o ruolo positivo (quando veramente ci sono, ovviamente) all'organizzazione che si critica. Non mi fa affatto piacere quando diventa un osanna alla scienza e alla tecnologia, al razionalismo visto come nuova religione. Mi sbaglio, o c'è un po' di questo ne La Bussola d'Oro, per quanto sia espresso più come magia che come scienza?
Comunque, quando la polemica del mondo reale balza in primo piano e ti prende per il collo, evidente e pesante, ti toglie un po' del divertimento di guardare un film fantasy. Nulla in contrario agli elementi "maturi" e "profondi," per carità, tutt'altro. Però in un film del genere preferisco che li si amalgami meglio nello spettacolo.

Comunque mi è piaciuto, nonostane gli aspetti fanciulleschi, questo mondo dove tutti hanno un animale familiare (il daimon) e dove ci sono orsi guerrieri muniti di corazza. La Bussola d'Oro salvo qualche momento tetro e pesante è un film di facile avventura, dalle splendide immagini, con bravi attori. La bambina protagonista della storia, interpretata da Dakota Blue Richards, mi è piaciuta. Nicole Kidman forse un po' meno: può darsi che mi sia piaciuta poco la parte abbastanza odiosa che interpretava. C'è anche Daniel Craig nella parte di un misterioso ed eroico zio della piccola protagonista, e sono riusciti a ficcarci dentro pure Eva Green. Viaggio, avventura, a volte catastrofi, toni abbastanza cupi ma nulla di veramente triste. Troppa grafica computerizzata, ma anche molte inquadrature favolose.
Con tutti i limiti di questo tipo di film, lo spettacolo è garantito. Niente di memorabile ma temevo peggio, perciò metto La Bussola d'Oro nella categoria dei film fantasy guardabili. Per gli amanti delle cospirazioni: pare che l'ostilità della chiesa sia uno dei motivi per cui il seguito del film (nonostante sia stata scritta una sceneggiatura) è tuttora sospeso. La casa cinematografica, che è la stessa che ha prodotto il Signore degli Anelli, ha citato la recessione e le difficoltà finanziarie. Dal momento che si sono spesi 180 milioni di dollari per il primo film, e che difficilmente il seguito potrebbe costare meno, mica hanno tutti i torti.





2 commenti:

  1. Lasciatelo dire da uno che ha letto e adorato alla follia i tre libri della saga delle Oscure Materie: questo film fa c-a-g-a-r-e. Non credo di aver mai visto un adattamento PEGGIORE di questo. La storia è la stessa del libro ma per farla stare in due ore l'hanno talmente rimaneggiata e tagliuzzata da farle perdere ogni fascino. Non credo di essere mai stato csì deluso da un film.
    Per quanto riguarda l'aspetto religioso, Pullman non ha mai fatto mistero di detestare il clero e mi sa anche la religione in generale... pensa che (SPOILER) nei libri successivi si scopre l'obbiettivo del padre della protagonista: nientemeno che uccidere Dio!
    Il Moro

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  2. O mioddio che obiettivo ambizioso! Devo leggere questa saga! Comunque io non posso valutare la differenza tra libro e film: il discorso che sulla carta stampata può avere una sua dignità e serietà (e tra l'altro io condivido almeno in parte anche se l'ambizione di fare fuori il Padreterno mi pare ambiziosa) banalizzato nel film era piuttosto pesante e quindi penso sia stato meglio che lo abbiano tagliato... ma non lo dico per bigotteria.

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