Segnalo questo
articolo sul corriere, una serie di interviste con gli addetti ai lavori sull'autopubblicazione e sulle conseguenze che essa ha sull'editoria. Piuttosto lungo, ma interessante... anche se quando si parla di questi argomenti bisogna rassegnarsi al fatto che le stesse tematiche spesso siano ripetute e ripescate.
Articolo interessante (anche se un po' deludente, ma non mi aspettavo cose molto diverse), che di fatto ribadisce quanto spesso ci siamo detti.
RispondiEliminaLeggendo fra le righe mi sembra di notare (spero sbagliarmi) che alla fine l'unica cosa che importa ai due intervistati è che l'editore perderà il potere sullo scrittore, potere gestito di fatto (per ammissione degli interessati) dai gusti insindacabili di chi seleziona.
In fondo si tratta pur sempre dell'abolizione di un "ordine professionale" (de facto, se non ufficiale) :-)
Ci sono quelli che hanno visto i cambiamenti in atto come una opportunità, ma i "poteri consolidati" in un certo senso hanno sentito finire l'epoca del predominio assicurato. Tanti mestieri di tutti i tipi scompariranno o diventeranno qualcosa di estremamente diverso. Il che è conseguenza non necessariamente simpatica delle trasformazioni che quest'epoca porta a tantissimi lavoratori. Diciamo che sento più solidarietà verso il cassiere del supermercato che viene sostituito da un aggeggio automatico, o per me stesso che andrò probabilmente a guadagnare molto meno, che verso certi preesunti maitre à penser. Quando vedi certe cose sugli scaffali delle librerie, poi...
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