La storia è quella del poveraccio che riesce in maniera rocambolesca a sopravvivere a diverse avventure, e a sposare una principessa; la maniera in cui è racontata è comica, ribalda, satirica e (soprattutto) divertente.
Il protagonista (Michael Palin, uno dei Monthy Python) è un ragazzo semplice di nome Dennis, ma non del tutto uno sciocco, infatti avrebbe delle idee per migliorare gli affari del padre artigiano, che però non ne vuole sapere e in punto di morte rivela al figlio di disprezzarlo per questa sua vena commerciale.
Dennis si trova diseredato e decide di andare in città, lasciando la sua amata Griselda (Annette Badland), una ragazza brutta e sgraziata che non vuole peraltro sapere niente di lui e lo ignora completamente, sebbene per una serie di circostanze rocambolesche Dennis non se ne renda conto. In città però c'è una gran crisi, per via del mostro che devasta i dintorni. Il re, Bruno il Discutibile (Max Wall), ha deciso di scegliere un cavaliere per affrontare il mostro, e la selezione avviene per mezzo di un sanguinosissimo torneo, cui assite la popolazione e il re stesso con la figlia, che viene raffigurata in atteggiamenti infantili (a volte annoiata che si regge il mento con la mano, a volte che ride e si diverte per il massacro).
Dennis è braccato dalle guardie poiché è dovuto entrare illegalmente in città: infatti non poteva dimostrare di avere mezzi di sostentamento. Ha diverse avventure, in cui se la cava sempre per un pelo e spesso in maniera rocambolesca. Finisce casualmente negli appartamenti della principessa mentre fa il bagno. L'ingenua principessa lo scambia per il classico principe azzurro venuto per lei, e gli corre nuda tra le braccia mentre le ancelle e le suore corrono per coprirla. E' fin troppo desiderosa di sposare il suo eroe, ma Dennis vuole la sua Griselda, e non desidera diventare re, né è destinato all'impresa di uccidere il mostro.
Ma il destino ha in serbo altri paradossi...
Trama un po' spezzettata, a volte rischia di disgregarsi (come certi film dei Monthy Python) in un collage di gag; gusto per il bizzarro e il paradossale, un po' britannico, mischiato alla tipica ribalderia di Gilliam. Tra le tematiche del film la satira sulla burocrazia, tema che rivedremo in Brazil: negli atteggiamenti soffocanti dell'araldo del re, e nella scena in cui un maestro artigiano molto ammirato da Dennis, ma condannato a non poter praticare la sua arte per via del monopolio della gilda cittadina, vive di elemosina dopo essersi amputato un piede.
La principessa svampita (Deborah Fallender) |
Il film mostra i suoi anni (è del 1977) ed è stato girato con un budget evidentemente modesto. Gilliam non è regista da farsi intimorire da questo aspetto: il suo uso degli effetti speciali seppur appariscente non punta nemmeno al realismo, del resto. E' un aspetto che gli è rimasto in comune con i Monthy Python anche se va notato che, in altre occasioni (L'Esercito delle Dodici Scimmie, ad esempio) Gilliam ha utilizzato i mezzi più cospicui messigli a disposizione per creare ambienti fantascientifici solidi e credibili. L'impatto visivo di Jabberwocky è un po' deprimente anche perché la città dove si svolge buona parte dell'azione è mostrata come misera e malridotta, e il castello del re è cadente, buio e pieno di ragnatele. Il mostro del titolo è decisamente realizzato con mezzi miseri; anche se in alcune scene lo stile rutilante di Gilliam ritorna, non si può dire che le immagini di questa pellicola siano appariscenti.
Detto questo, ho trovato piacevole questo film così bizzarro e divertente, sia pur privo dei lussuosi effetti speciali che spesso prendono il posto delle idee in tante pellicole più recenti. Jabberwocky si vede (o rivede) molto volentieri.
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