Un post su Repubblica mi ha lasciato molto perplesso. Si tratta del blog del matematico italiano Oddifreddi, che stavolta se la prende sulla letteratura che parla di cose leggendarie, magiche o "non vere" e sulle conseguenze che ciò avrebbe sulla gente. Per il rigoroso Oddifreddi un uso massiccio di finzioni ha un effetto deleterio sulla realtà, e nel mucchio di finzioni che vengono inculcate fin dalla scuola mette insieme la religione (che ci dà fin da bambini una visione del mondo distorta, magica, popolata di angeli e demoni), l'epica (Iliade e Odissea), la Divina Commedia, la filosofia con le sue visioni più deliranti, a detta dell'autore Platone, Hegel, Croce. Aggiunge poi il contributo devastante del mondo culturale e dell'intrattenimento, di libri e spettacoli cinematografici o televisivi. E qui ci troviamo il Signore degli Anelli, Guerre Stellari e Harry Potter.
Conseguenza di questo martellamento è che la gente non sa più distinguere la panzana da quello che ha una base scientifica o che comunque è oggettivamente vero. E non gli interessa nemmeno conoscere la realtà.
A parte il fatto che vorrei capire se è mai esistita per Oddifreddi un'epoca in cui la gente non era gonza, e cosa avrebbe creato tale età dell'oro (ammesso che vi sia stata), a parte il fatto che mi pare che il nostro scienziato abbia messo insieme un grande guazzabuglio, a me sembra che il caldo gli abbia fatto un brutto scherzo. Mi piacerebbe confrontarmi con i miei scarsi lettori, se c'è qualcuno che non si trova in vacanza e ha voglia di fare delle considerazioni in merito alle affermazioni del blogger di Repubblica.
premetto che non ho letto il pezzo originale, ma mi fido del tuo riassunto.
RispondiEliminaMi sembra che ogni tanto qualcuno si alza e inizia a tuonare contro il fantastico per le diverse ragioni.
Mi sembra che il ragionamento del professore lascia un po' il tempo che trova... anche perché frequentandone parecchi di prof universitari mi sono resa conto che tendono a distorcere cose elementari (come il perché uno va in vacanza) con una teorizzazione filosofica.
Come a dire: tanto rumore per nulla.
Quanto al non distinguere il falso dal vero bisognerebbe estendere il discorso anche a tutto quello che passa in televisione o che è scritto nei libri... senza considerare che tutta la matematica si basa su convenzioni.
Simona
Oddifreddi è un ateo integralista, e quindi certe volte somiglia ai suoi avversari del Vaticano...
RispondiEliminaCiao! Spulciando la Rete in cerca della sparata (ridicola) di Odifreddi sono capitato qui... complimenti per il blog, ho letto parecchi articoli e li ho trovati meravigliosi! Dato il comune amore per il "fantastico" aggiungo il link al mio blog! A presto! :)
RispondiEliminaAvevo letto anch'io l'intervento di Odifreddi e mi aveva molto sorpreso perché non avrei mai creduto che potesse essere così ingenuo e banale. Già alcune sue battaglie per partito preso contro la Chiesa mi avevano fatto storcere il naso, non per l'argomento ma per il metodo. Forse che entrando in Parlamento si respira un'aria poco salutare per il raziocino?
RispondiElimina@ Mr. Giobblin: grazie per i complimenti, verrò a trovarti appena possibile :)
RispondiElimina@ Carlo Milani: soprattutto Oddifreddi dovrebbe spiegarci cosa cavolo c'è di scientifico nel dedurre che leggende, favole e storie fantastiche riconosciute come tali da chi ne fruisce (e che quindi non ne è abbindolato), dovrebbero per forza renderlo vulnerabile a una falsità tesa ad ingannarlo. Dov'è il passaggio logico?
E quand'anche si fosse stati ingannati con successo, e allora? Sarebbe come dire che averti fatto credere a Babbo Natale da bambino mina per sempre la tua capacità di discernere con logica.
Ho spesso apprezzato gli articoli di Odifreddi su Le Scienze, dove parlando di matematica riesce spesso a essere interessante e divertente, anche se non come il suo grande predecessore Hoftaeder )o come si scrive). Così come ho sempre apprezzato lo Sgarbi critico d'arte.
RispondiEliminaIn entrambi i casi se parlano d'altro so che è meglio evitare di ascoltare...
ciao Btuno
Federico
Se per questo c'è qualche pirla che colpevolizza i videogiochi cruenti per la strage in Norvegia...
RispondiEliminaE' il solito errore di colpevolizzare la pistola e non chi e come la si usa...
Certo, da un giornalista che scrive su un quotidiano nazionale ci si aspetterebbe qualcosa di meglio che errori simili...
Illoca
Dice un sacco di cretinate ma sulla filosofia non ha torto: dipende da chi te la insegna (a scuola)finisci per credere a quel mucchio di fesserie fossilizzate; il che, ahimè, è inquietante XD
RispondiElimina@ berhaven: anche io trovo assolutamente condivisibili molti interventi di Oddifreddi, ma sulla religione e sulla politica arriva spesso a un estremismo fine a se stesso. Ciao.
RispondiElimina@ Illoca: per un esempio di post di Oddifreddi molto più azzeccato e divertente: http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2011/07/07/vieni-avanti-brunetta/
@ Ilia Dianthe: guarda, la filosofia al liceo l'ho studiata, ma dopo aver visto quali castelli di fregnacce costruivano certi personaggi, ho cominciato a guardarla con molto sospetto. Come le ideologie e teorie politiche ed economiche, d'altronde.
RispondiEliminaL'uomo vive di sogni e tutto è relativo. Non esiste base scientifica di nulla e niente è oggettivamente vero perché tutto è mediato dalla percezione umana, tutto è soggettivo insomma. La matematica è un costrutto umano che spiega la realtà e tale realtà può essere definita "oggettiva" soltanto in virtù della visione "soggettiva" statisticamente più distribuita. Oddifreddi non riuscirà mai a dimostrate "scientificamente" a un daltonico che quello che vede rosso non è rosso.
RispondiEliminaLa critica di Oddifreddi è sterile. La gente si allontana dalla realtà, quale è questa realtà? Costruire acceleratori di particelle per ricercare i bosoni quando l'umanità muore di sete e fame? Se la gente non interessa più la realtà è perché la realtà fa schifo. La realtà ormai, in quanto a scarsa verosimiglianza, ha superato la fantasia, forse è per questo che l'abbiamo abbandonata...
@ Uberto Ceretoli: sono abbastanza dalla tua in effetti, pessimismo compreso.
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