L'iniziativa di Writer's Magazine per l'antologia di 50 racconti di fantascienza ha visto una mia partecipazione, non vittoriosa. Il mio racconto breve era imperniato su un argomento di cui ho parlato qui qualche tempo fa, ovvero la futura inutilità del genere maschile nel caso che il mondo continui a evolversi nella tecnologia e meccanizzazione.
Nel frattempo sul forum della WMI era uscita una proposta di ampliare il discorso. Poiché la qualità dei racconti era elevata, si poteva pubblicare tutti quelli che avevano partecipato (trecento e passa, se non erro) in un altro volume più massiccio che dovrebbe avere un nome tipo "Magazzini di Mondi" o simile.
Io mi ero perso il thread e alla fine mi hanno dato uno scossone per chiedermi se aderivo e volevo essere pubblicato, oppure no; sono andato a vedere: c'erano diversi dubbiosi nel dibattito, e magari avevano delle ragioni.
Apparire nell'antologia dei ripescati? (Orrore! Disonore!).
Ottenere la pubblicazione di una ciofeca inizalmente scartata, di cui ci dovremo un domani vergognare?
I racconti sono tutti buoni, ma è davvero possibile che non ci fosse nessuna vaccata da gridar vendetta al cielo?
Non ci ho riflettuto molto per la verità, ho deciso che se ci avevo creduto abbastanza da mandarlo avanti la prima volta, non aveva senso rifiutare per il mio raccontino una qualsiasi possibilità di pubblicazione cartacea, bella o brutta, anche se non mi son tolto la sensazione di essere riuscito sì a scendere ancora una volta in campo, ma stavolta "in serie B."
In fondo sono stupidaggini, qualche decina o centinaio di persone mi leggerà, bene o male. Quando ho ospitato sulla mia "vetrina" i Racconti Perduti di Sanctuary, ovvero quelli non selezionati per il libro Asengard (e il mio era fra essi) mi sono preso la soddisfazione di leggere qualche opinione per cui alcuni degli scartati erano migliori di quelli che erano stati selezionati, quindi non si sa mai che non si riesca a piacere a qualcuno.
Dici bene! Se ci hai creduto prima allora meglio crederci ancora... e così pensando ho accettato il ripescaggio anche io.
RispondiEliminaSimone
@ Simone: Prosit!
RispondiElimina"Poiché la qualità dei racconti era elevata"
RispondiEliminaDavvero? Ma davvero davvero?
"In fondo sono stupidaggini, qualche decina o centinaio di persone mi leggerà, bene o male. "
Non hai bisogno di essere pubblicato su un albero morto di serie B per essere letto. Io sono due anni che ti leggo sul blog e mi sono affezionata senza leggerti sulla carta. Mi meraviglia che uno come te si lasci trattare in questo modo. Ripescaggio? Ma stai scherzando? Un pò di dignità! Sono sicura che il tuo racconto NON è da ripescaggio e poi, se lo fosse, allora scrivi qualcosa di meglio e fatti pubblicare in serie A.
Se vuoi sapere se piaci a qualcuno pubblica il racconto qui.
@Lucia: a parte che, avendo accettato di essere pubblicato, non posso mettere il racconto qui, voglio essere stampato sull'albero morto perché arriva certamente nelle mani di tanti che non passano dal blog.
RispondiEliminaLa pubblicazione da parte di un editore per me è comunque un buon risultato. Lo avrebbe anche se si trattasse di ebook e non di libro cartaceo (e potrebbe anche essere, visto che l'editore ne ha già fatti, e senza il maledetto DRM).
Anche se la carta, in Italia, resta in vantaggio: albero morto o riciclato che sia.