venerdì 10 dicembre 2010

Un maiale che non vola è solo un maiale

Dopo un sacco di tempo, arriva sugli schermi italiani (e col contagocce) il film di Miyazaki, Porco Rosso, un'epopea d'avventura che si svolge nell'Adriatico con elementi di fantasia mescolati a un'ambientazione italiana non proprio precisa ma nemmeno così mal riuscita.
Questo anime mescola i toni epici di una grande storia di eroi hollywoodiani con la passione del disegnatore per gli idrovolanti e la loro epopea, i dolci paesaggi marini, un'umanità mista di canaglie, gente che se la cava come può, eroi non proprio immacolati e assi dell'aviazione (tra cui un altro "outsider," l'americano venuto a sfidare Porco Rosso). Numerosi omaggi a personaggi dell'aeronautica italiana (e non solo). Anche il nome della banda di pirati, i "Mamma Aiuto," è un riferimento a un modello di aereo italiano e a uno stormo che lo portava in volo.
Ovviamente l'immaginazione corre sfrenata, come accade spesso con gli artisti giapponesi: dopo aver visto tutti i suoi compagni italiani (e un bel po' di avversari) "ascendere in cielo" dopo una battaglia aerea della prima guerra mondiale, il nostro eroe è trasformato in maiale e non si sa bene cosa possa liberarlo da questa maledizione. Peraltro, nessuno sembra trovarci niente di così strano, lui si da delle arie da Humphrey Bogart senza problemi, e le donne non smettono di esserne terribilmente attratte, con molto dispiacere del rivale americano. (Peraltro, è l'unico elemento fantastico in una trama che non rispetta la realtà storica, ma è fatta di elementi realistici, il che del resto è raro per questo regista).

Con la fantasia di Miyazaki l'Adriatico diventa il set per grandi sfide e duelli di eroi romantici e indipendenti, nonché covo di pirati (pirati dell'aria, però), quasi una specie di far west dove però i cattivi non sono poi così cattivi, dove nessuno resta ucciso anche se si sparano raffiche a non finire, dove tutti sono cavalieri verso donne e ragazze, perfino i delinquenti.
Non sono molto per le animazioni nipponiche, ma questo è un capolavoro.

2 commenti:

  1. Ho visto quasi tutte le opere di Hayao Miyazaki, capolavori assoluti dell'animazione e non.
    Non mi meraviglio che Miyazaki venga chiamato il "Walt Disney d'oriente", titolo azzeccato al 100%, anzi io lo ritengo superiore, certo vivevano in luoghi e tempi diversi, nonché una influenza sul lavoro finale.

    Come sempre in Italia, hanno snobbato le sue opere, riservando un trattamento da cartone animato per poppanti, ma forse vista l'avanzare della grande distribuzione dei bluray, nonché della crescita del mercato della pirateria, le case produttrici e di distribuzione nostrane finalmente si daranno una mossa.
    Ovviamente nella mia grande città (e nella sua provincia) il film non è stato distribuito in alcuna sala...
    Resto in attesa del bluray, vorrei fare amplein delle sue opere :P

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  2. Miyazaki lo conosco poco, però devo dire che quello che ho visto del suo lavoro era tutto almeno discreto.
    Nel mio caso, si tratta (oltre a Porco Rosso) soltanto di Lupin e Conan.

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