Inception è uno di quei film che dimostrano come gli Americani, che pure normalmente producono film adatti soprattutto ai deficienti, se vogliono uniscono spettacolarità, originalità e profondità rifilando al cinema del resto del mondo (ovviamente mi riferisco principalmente a quello europeo) distacchi irrecuperabili. Possiamo aggiungerci un purtroppo, se vi pare, ma le cose stanno così.
Ovviamente qui siamo alle prese con un regista sbalorditivo (sebbene sconosciuto fino a qualche anno fa) come Christopher Nolan e con un grande attore come Di Caprio, e non solo lui (citiamo Tom Berenger, Ellen Page, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Michael Caine... eccetera).
L'idea forse non è sensazionale come si dice e sicuramente non sarà originale come a tanti può sembrare (ogni volta che si pensa che una idea sia originale e si indaga un po', si scopre che non lo è, giusto?) ma nella maniera in cui è trattata fa sicuramente effetto ed è intellettualmente stimolante. La trama è orchestrata con la maestria tipica di Nolan, che riesce a rendere digeribile una serie di eventi oggettivamente abbastanza complessa, e allo stesso tempo a incrociare con la trama principale, in maniera credibile, l'ossessione e dannazione del protagonista Cobb/Di Caprio per la moglie morta.
Gli scenari onirici sono, generalmente riusciti alla perfezione (nella seconda parte del film sembra che la regia si sia talvolta "dimenticata" di dare qualche sentore di sogno ai paesaggi e mi riferisco soprattutto alla fortezza in mezzo alla neve). Il concetto di instillare un'idea nella mente di qualcuno in maniera credibile (in modo cioè che il soggetto non la rigetti subito come un'ispirazione non propria o non confacente con i propri orientamenti) viene esplorato in modo intelligente e altrettanto intelligentemente spiegato allo spettatore. L'abboffata di effetti speciali e di scene d'azione è (quasi) sempre in buon equilibrio con l'approfondimento della storia. Una critica che mi sento di fare è che ci sono troppi personaggi perché siano tutti approfonditi in maniera appropriata.
Per quanto riguarda l'effetto cumulativo della distorsione temporale del sogno, mi rendo perfettamente conto che è funzionale alla storia ma a mio modesto parere un organismo che sogna è sempre e solo un organismo che sogna, e se può essere vero che il tempo "immaginario" del sogno può essere più lungo, non vi è una legge che indichi una conversione secondo un parametro certo o prevedibile, e mi pare assoultamente arbitraria l'idea che con i livelli successivi (un sogno dentro un sogno dentro un sogno, eccetera) si possa elevare a potenza l'effetto, e creare una specie di realtà alternativa in cui praticamente sia possibile rifugiarsi per anni.
Ovviamente chi ha seguito le mie fatiche letterarie su questo blog e altrove sa che l'ossessione verso le persone che non ci sono più è una tematica cui sono sensibile, quindi non potevo mancare di essere profondamente coinvolto dai travagli del protagonista di questa storia; trovo anche molto stimolante qualsiasi cosa abbia a che fare con il sogno "lucido" (ovvero quando si è consapevoli di stare sognando), esperienza che peraltro qualche volta mi è capitata.
Inception mi è piaciuto anche più del capolavoro su Batman (Dark Knight); è anche vero che le aspettative sono montate a un punto tale che uno potrebbe aspettarsi anche più di quello che c'è, ma credo che difficilmente resterete delusi se andrete a vederlo.
Sì, un film che ho apprezzato molto anch'io per la tematica onirica e quella del gettare il 'seme' dell'idea nella mente altrui. Mi ha intrattenuto con il sano gusto di godermi lo spettacolo.
RispondiEliminaConcordo sul fatto che il film sia partito da un'idea interessante (per quanto non del tutto nuova) e che abbia proposto una realizzazione nel complesso efficace, sia sotto il profilo della trama che quello visivo. Ho avuto però la sensazione che ad andare un attimo più in profondità nel ragionare sui 'presupposti' della trama l'impalcatura possa non essere solidissima: in questi titoli credo che sia sempre meglio accontentarsi della visione d'insieme, senza fare troppo i 'pignoli' sulla 'fisica' proposta. Quanto ai personaggi, date le oltre due ore di film, effettivamente risultano un pò piatti e poco caratterizzati (non si capisce, per esempio, nemmeno perchè e come l'architetta arrivi a divenire così determinante). Poi c'è Di Caprio, che a me non piace niente, ma se si considera che il film mi ha soddisfatto abbastanza, forse se c'era un altro attore chissà che commenti entusiasti facevo ;) -- ognuno ha i suoi limiti, no ? -- :)
RispondiEliminaEsatto, cinema allo stato puro, grande spettacolo, come dice by Ax, ma anche qualche fragilità nell'impalcatura logica se ci si mette a guardare bene, del resto in altri film (senza alcun bisogno di sviscerare a fondo) i difetti più ridicoli sono subito evidenti, qui c'è un grande effetto d'insieme (prendendo la frase di Pinco11). Non grido al miracolo, ma è un ottimo film.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il ruolo della ragazza, direi che serve (come elemento fresco e ingenuo) per permettere a Di Caprio di fornire agli spettatori tutti gli elementi per capire il film, senza fare un infodump clamoroso. Poi in verità ha ancora un ruolo influenzando certe faccende personali del protagonista, ma della sua importanza tecnica non se ne parla più!
Per Di Caprio, anche io ho il limite di non amarlo affatto, aveva una faccia che tirava i ceffoni da ragazzo, ora da adulto e con il volto più pieno fa proprio venir voglia di spellarsi le mani. Però è un grande attore, l'ho apprezzato moltissimo anche in Shutter Island.
Sì, come suggerisce Pinco11, questo film va assaporato nella sua visione d'insieme, che su di me ha avuto un buon impatto.
RispondiEliminaPersonalmente Di Caprio mi piace, anche se il viso non lo trovo il massimo dell'espressività, ma si muove bene sul set; in quasi tutti i film l'ho sempre sentito nella parte (un irresistibile Frank Abbagnale in "Prova a prendermi), con un approccio serio alla recitazione. Il fatto che De Niro abbia suggerito a Scorsese di tenere d'occhio il ragazzo, agli esordi di Leonardo, perché dotato di talento mi ha sempre dato fiducia. :)
Un ottimo action film, non c'è che dire. Ottima anche la colonna sonora. Ma sono in disaccorto al riguardo dell'approfondimento. Il viaggio nel sogno sembra più una scusa per cambiare scenari a casaccio come nei videogame. Ci sono delle pecche evidenti... ma nel complesso è comunque un'ottima pellicola di intrattenimento.
RispondiElimina@ Gloutchiv: sulla non perfezione del film sono sostanzialmente d'accordo. Ci sono anche un po' troppe "citazioni" di altri film. Però è una miniera di spunti e provocazioni, per essere intrattenimento non manca di stimoli.
RispondiEliminaOops! Chiedo scusa a Gloutchov per aver sbagliato a scrivere il suo nickname...
RispondiEliminaBruno ha detto
RispondiEliminauno di quei film che dimostrano come gli Americani, che pure normalmente producono film adatti soprattutto ai deficienti, se vogliono uniscono spettacolarità, originalità e profondità rifilando al cinema del resto del mondo
Lucia
Bene bene bene...il Centurione voleva andare a vederlo e ho detto di no (anche se di solito tutti i film di Di Caprio mi piaciono), ma adesso che ho letto questo ci andrò (questa volta niente download, ci vado al cinema!) ma se non mi piace me la prenderò con te! :-)
@ Lucia: Io credo che questo film ti piacerà di sicuro o quasi (ovviamente esistono sempre le eccezioni) e lì per lì ti coinvolgerà.
RispondiEliminaAnche se mezz'ora dopo, scaduto l'effetto sorpresa, io ero già a studiare le cose che non mi tornavano.
Ciao Bruno
RispondiEliminaAllora, il film l’ho visto ieri (al pc perché il Centurione lo aveva scaricato dopo il mio primo rifiuto di andare al cinema) e avevi ragione mi ha coinvolto. Per certi versi mi ha fatto ricordare Matrix 1, anche se Matrix è un film filosofico e non di fantascienza, ma il paragone comunque è stato inevitabile. La prima critica da fare è la seguente: all’inizio (fino a che non si parla della missione dell’innesto) il film è troppo veloce, non si capisce una mazza.
Poi, vuoi perché sono lenta, vuoi perché non ci arrivo, non ho capito una cosa:
[SPOILER]
Alla fine, quando Di Caprio torna dai suoi figli, ho capito che era un sogno perché la trottola girava. Ok. Ma l’inizio? La “missione dell’innesto” era anche questo un sogno? Ma perché quello lì della compagnia è vecchio?
Diciamo che, alla fine del film, mi sono persa. Ho seguito tutto senza problemi (credo!) e sono rimasta coinvolta per quasi tutto il film, ma gli ultimi 5 minuti mi hanno lasciato così :-O
@ Lucia: dire che Matrix è un film filosofico significa fargli un grosso complimento che non si merita (prima o poi devo scrivere un post sul perché non mi è piaciuto), comunque l'inizio di Inception (per tornare in tema) non mi è sembrato né veloce né difficile da capire, semmai ho fatto confusione coi vari livelli più in là.
RispondiEliminaQuando (SPOILER!?) di Caprio torna dai bambini NON SI VEDE se la trottola smette di girare o no, è un furbo sistema come l'unicorno di Blade Runner, per far litigare la gente sui forum e sui blog per una decina di anni o giù di lì.
"La missione dell'innesto era anche questo un sogno?"
Come sopra: il film è aperto a un sacco di ipotesi manipolative, io credo che quando preparano la missione siano nel mondo reale ma c'è gente che si sta già scannando sull'argomento; personalmente resto della mia ed evito di discuterne.
Il tizio che è diventato vecchio è schiattato nel 1° livello del sogno perciò non è morto davvero ma si è perso nel "limbo", un livello profondo dove il tempo passa (secondo la logica per me non convincente del film) ad un ritmo accelerato. Quando Di Caprio lo va a pescare perciò è vecchio.
Questo è (entro i limiti di come l'ho capito io) il senso del finale.
Allora sai che ti dico? Non ho capito nulla, quindi non mi è piaciuto perchè nessuno lo ha capito!
RispondiEliminaSe fosse stata la sola a non capire, direi "beh...sono un pò incapace" ma visto che in rete ci sono una marea di post sulle ipotesi del finale...boh...
Attendo con ansia la recensione di Matrix.
Bel commento.
RispondiElimina“Inception mi è piaciuto anche più del capolavoro su Batman (Dark Knight)”
Ora che l’ho rivsto e metabolizzato devo dire che concordo; dato l’argomento, i sogni, Nolan ha trovato terreno fertile con me.
Se un giorno a qualcuno verrà mai in mente di portare sullo schermo Ubik spero che quel qualcuno sia Nolan.
Anche per me il discorso sui sogni è fondamentale.
RispondiEliminaQuanto a Ubik, forse è il momento che me lo legga...