Non credo molto nella possibilità di una psicostoria come quella di Hari Seldon (per capire cos'è, vi tocca leggere Asimov) ma se la produzione di mondi immaginari più qualche lettura di storia possono illudere di avere un mezzo per interpretare le dinamiche della realtà e azzardare qualche idea sul futuro possibile, allora dovrei cercare di dire la mia sulla pesante crisi economica in corso. Non penso di essere un profeta con un grande pubblico che aspetta le mie pronunciazioni. Lo faccio per capire di che morte devo morire; se vi interessa, il risultato delle mie meditazioni eccolo qua.
Cominciamo da qualche banalità: la crisi non viene dal nulla, ma da una politica economica perseguita (qui in occidente) per molti anni da una minoranza che aveva tutto da guadagnarci, a scapito di una maggioranza che si è fatta convincere che il mondo stesse andando nel miglior modo possibile.
Di punto in bianco i deficit di democrazia che avevano reso certi paesi paria della comunità mondiale sembrarono aver perso significato ed è cominciata quella corsa alla globalizzazione che ha messo alle corde i lavoratori occidentali (europei, giapponesi, USA) che si son trovati in un mondo che ha tanta voglia di vender loro prodotti a basso costo, ma ha perso la voglia di pagare i loro ricchi salari di un tempo. Scomparsa della classe media, delocalizzazione delle produzioni... ne avrete già sentito parlare. Nel frattempo i paesi non democratici che hanno tratto beneficio dalla globalizzazione cominciano a far scuola, con il loro modello di capitalismo autoritario che credo susciti molte tentazioni in quelle parti del mondo dove ci eravamo illusi di aver raggiunto dei minimi di decenza una volta per tutte.
L'occidente si è retto sulla finanza. Ha dissimulato i suoi debiti, ha comprato a credito un breve prolungamento del proprio benessere. Ma la finanza non ha patria, può spostarsi dove vuole, e forse domani sceglierà pascoli più verdi.
Per un po' è andata avanti l'ultima truffa con i prestiti facili, subito trasformati in una bomba pronta per essere rivenduta al primo sprovveduto, un comportamento indecente ma che non era affatto inevitabile (dopo tanti scandali finanziari da Enron in poi, era lampante la necessità di tenere d'occhio i furbetti della finanza creativa). Gli antichi vizi si sono rinnovati con le incredibili decisioni dei consigli di amministrazione, che si mettono in tasca come bonus i sussidi statali versati per salvare la situazione. Ora penso che la misura sia colma, ma ci troviamo nella situazione di chi sta cadendo dal decimo piano: aspettiamo di farci male, sappiamo che ci faremo male, possiamo solo chiederci quanto.
Se le generose iniezioni di capitale eviteranno il patatrac del sistema, tireremo un sospiro di sollievo, ma poi ci dovremo domandare: da chi viene questa marea di denaro che ha pagato i debiti contratti dalla finanza allegra?
La risposta è chiara: sono soldi statali perciò li dovremo tirar fuori noi (se fate parte della nutrita schiera degli evasori fiscali, potete metter qui la vostra fragorosa risata).
E' facile prevedere che ci sarà un calo del benessere, una maggior pressione fiscale sul lungo periodo e/o un netto rallentamento dei consumi. E con esso, un'ancora più difficile ripresa produttiva. Dal momento che nei paesi avvantaggiati dalla globalizzazione non si è creato un vero e proprio ceto di consumatori, non verremo salvati improvvisamente dall'uomo giallo che si mette a importare i nostri costosi prodotti.
Piuttosto, molti paesi stanno aumentando le spese militari a dismisura, e il calo dell'influenza USA nel mondo potrebbe far comparire nuovi protagonisti (in parte sta già accadendo). Chissà, forse avremo nostalgia degli Amerikani?
E intanto molta gente diventerà sempre più indigente qui da noi, e scoppierà per prima cosa la guerra fra poveri: l'europeo (o lo statunitense) povero contro l'immigrato ancora più povero. Botte da orbi, probabilmente. Potrebbe scomparire il problema dell'immigrazione?
Ma non succederà solo quello. Già adesso i dipendenti in aria di licenziamento hanno scoperto l'acre soddisfazione di sequestrare per qualche ora, goliardicamente, i manager delle loro aziende. Domani orde di disoccupati potranno estendere questi passatempi, e chi gongolava per la debacle della sinistra (bella forza, con una classe dirigente di deficienti come quella attuale, dove vuoi andare?) potrebbe tornare a strillare davanti al PERICOLO ROSSO.
I rimedi, si sa, si trovano. Sempre meno libertà, sempre più repressione, e magari come ricetta per i paesi più bisognosi (tra cui probabilmente il nostro) arriverà la tentazione dei regimi dittatoriali.
Scrittori di fantascienza: un bello spunto per chi voglia pensarci su! C'è la possibilità di ambientare, tra dieci, quindici anni, il nuovo La Svastica sul Sole.
O magari l'ennesima puntata dell'Arcipelago Gulag?
Ma temo che probabilmente non ho detto nulla che la maggior parte di voi non abbia già pensato.
Chi ha bisogno dei racconti dell'orrore dopo aver letto il tuo post? :)
RispondiEliminaScherzi a parte, che possiamo fare? Il problema è che abbiamo sempre la stessa classe politica, e onestamente votando l'una o l'altra sappiamo già dove andremo a parare, dato che li abbiamo già avuti al governo! :(
Pur essendo totalmente a digiuno di politica, a mio avviso bisogna incentivare i consumi, solo così si può sperare di rimettere in moto l'economia. Ma i veri consumatori sono la (ex) classe media, la quale senza sgravi fiscali e/o aumenti in busta paga col cavolo che si sentirà incentivata a spendere. Invece abbiamo i soliti incentivi destinate alle industrie, le quali potranno così continuare a produrre beni di consumo, rivolti poi a chi dobbiamo ancora capirlo, dato che fino a pochi mesi fa il PANE era diventato un bene di lusso... E non mi sfrangino i maroni con la storia che altrimenti le industrie verrebbero delocalizzate. Dopo anni di produzione all'estero perfino la FIAT ha capito che è necessaria della manodopera specializzata, la quale nasce non solo dall'addestramento ma anche da una mentalità radicata (e questa non puoi inculcarla neanche a fucilate): altrimenti ti ritrovi a pregare che la tua macchina nuova (pagata il doppio di una giapponese) non abbia problemi di produzione, come capitava in 1 caso su 3 alcuni anni fa. Pur non approvando (dato che lo ritengo inutile, a meno che non si giunga a qualcosa di drastico come le banlieue francesi) non posso che provare simpatia per i "sequestratori", se non altro perchè le "vittime" tanto innocenti non sono... Però di una cosa sono convinto: il governo attuale dello "psiconano" (e l'opposizione capace solo di criticare) dovrà veramente fare una magia questa volta, e non il solito gioco di prestigio, per salvare la situazione, altrimenti questa volta scoppia. Se così non fosse, non ce più speranza di toglierceli di torno. Scusa la lunghezza del commento, ma avevo bisogno di sfogarmi. :P
@Rorschac:
RispondiEliminaCapisco che il mio post non sia rassicurante, ma dobbiamo renderci conto che le conseguenza di questa crisi saranno a lungo termine, non basterà tirare il fiato dopo che la prospettiva di un "collasso del sistema" sia passata.
E sarebbe consolante se quello che può fare e non fare il governo dell'Italia influisse veramente sulla situazione: ma è in moto una marea molto più vasta.
Le conseguenze sulle libertà democratiche potranno non essere quelle che prospetto qui (ma se ci fosse un collasso economico serio allora sarebbero più o meno quelle) ma ci dobbiamo preparare a vivere in una società meno ricca e meno libera, con possibilità di recupero quanto mai incerte e lontane nel tempo.
P.S. il pane è stato per qualche mese un bene di lusso per via della speculazione finanziaria che manipolava i prezzi delle materie prime col gioco della compravendita di derivati. Spero che questo tipo di manipolazioni verranno tenute più sotto controllo.
Purtroppo la tua analisi e' ragionevole e lucida.
RispondiEliminaPrimi segnali di ripresa, dicono! Magari ci siamo spaventati per niente. Ma io non credo.
RispondiEliminaPurtroppo questo thread è stato preso di mira da un maledetto spammer, uno di quei delinquenti che cercano di procurare clientela alle farmacie online, siti da dove spesso partono medicine falsificate, inutili se non dannose.
RispondiEliminaUn peccato che la gente si faccia fregare così facilmente (non sono sempre un fenomeno di accortezza, quando vado a spendere i miei soldi, ma almeno in queste vaccate false e pericolose non ci casco): un peccato perché così si crea "lavoro" per questi troll che danno continuamente fastidio agli altri.
Caro spammer, se mi leggi vai via! questo blog nonostante riesca a raccogliere un certo numero di impressioni al mese è effettivamente seguito solo da qualche decina di persone, tutte abbastanza acculturate, penso, per non cascare nelle tue fesserie.