Non ho mai letto la fantascienza di Lino Aldani, morto il 31 gennaio a Pavia. Sapevo che era stato un esponente piuttosto di rilievo, e per molti anni, ma gli autori di fantascienza italiani di cui ho letto qualcosa si contano sulle dita di una mano...
Avevo comprato però un libro fantasy scritto da Aldani a quattro mani con Daniela Piegai, Nel Segno della Luna Bianca, e per me rimarrà una dimostrazione che essere bravi in un settore non significa sempre potersi avventurare in un altro, perché come fantasy l'ho trovato decisamente scarso.
Spero di aver tempo e occasione di conoscere meglio questo autore. D'altra parte se lo conoscevano e lo rimpiangono anche all'estero, la sua fama se l'era guadagnata.
Era anche un ottimo saggista! Aveva diretto anche una rivista, se non ricordo male.
RispondiEliminaUno dei primi a trattare la fantascienza come si deve nei lontani anni 60...
:(((
Beh, come ho già scritto ho conosciuto questo scrittore solo con l'incursione che fece (più di 20 anni fa!) nel campo del fantasy. Incursione che per me è stata infelice. Ma non metto in dubbio il suo valore, se era noto perfino all'estero come un personaggio rappresentativo della Fantascienza: piuttosto mi viene tristezza a pensare che ce ne saranno ben pochi (o nessuno?) di italiani che son riusciti a farsi un nome dopo di lui.
RispondiEliminaLino Aldani è stato un bravissimo scrittore di fantascienza, con una notevole produzione di racconti negli anni '60 e '70.
RispondiEliminaCondivido con Bruno il giudizio su "il segno della luna bianca", ma Aldani non scriveva abitualmente fantasy e, a mio parere (con l'eccezione de"La croce di ghiaccio"), dava il massimo nei racconti.
@Alberto: scrivere fantascienza può sembrare più difficile. Ma la difficoltà di scrivere del fantasy (bello) non è affatto da sottovalutare.
RispondiEliminaSi, "Nel segno della luna bianca", non rappresenta a dovere i due altrove ottimi scrittori.
RispondiElimina