I Supereroi in qualsiasi media appaiano li considero fondamentalmente una delle peggiori americanate. Però molti quattrini, menti e risorse si spendono (generalmente oltreoceano) per dar vita a queste storie fantastiche e col tempo ho finito, in definitiva, per consumare una gran quantità di film e fumetti di questo genere. Alcuni gustati con piacere, altri meno, quindi il mio interesse verso i supereroi è sempre rimasto a singhiozzo.
Non mi ha deluso il film del regista Christopher Nolan: al di là dell'enfasi creata intorno al Cavaliere Oscuro dai media (soprattutto speculando sulla morte di quel povero Cristo di Heath Ledger che non potrà godere la giusta fama guadagnata con una grande performance) il film si è rivelato emozionante, cupo, a tratti profondo. Una delle osservazioni più scontate che si potrebbero fare è sulle somiglianze ai problemi di oggi: insicurezza e terrorismo prima di tutto, visti dalla prospettiva americana. Anche, bisogna dire, il problema morale che nelle varie guerre contro il "male" gli USA hanno dovuto porsi: fino a che punto ci si può spingere, dov'è che bisognerebbe tracciare la linea da non superare, cosa succede quando la si supera.
E' proprio il dilemma che il personaggio del Joker, un protagonista negativo di proporzioni colossali, vuol risolvere facendo cadere la facciata dell'ipocrisia, che lo infastidisce tanto.
La sua collaborazione con la mafia all'inizio del film genera il pretesto per sfidare le due figure che vuole abbattere: Batman (interpretato da Christian Bale), il nemico che gli assomiglia nell'essere a sua volta un fuorilegge e ricorrere a sistemi poco ortodossi, e Harvey Dent, un eroe senza macchia interpretato dall'attore Aaron Eckhart, ammirato da Bruce Wayne nonostante gli abbia... soffiato la fidanzata (interpretata da Maggie Gyllenhaal). Joker riuscirà a corrompere Dent, con Batman inizierà una lotta in cui l'uno sembra il contraltare dell'altro, ma non riuscirà a far saltare le regole che il Cavaliere Oscuro ha saputo imporsi; coinvolgerà però tutta la città in un gioco sanguinoso dove si sforzerà addirittura di far saltare le convenzioni della gente normale e di portarla al suo stesso livello.
Un mostro, ma con la pretesa di dimostrare che tutti sono come lui, anarchico e disinteressato al denaro (che brucia), desideroso di uccidere, ancora rabbioso per un passato che riaffiora da dei flashback che racconta lui stesso.
In conclusione, un film valido al di là del genere cui appartiene, e una bella interpretazione di Heath Ledger, il vero protagonista che purtroppo non reciterà mai più.
Ciao Bruno/Rakanius :-),
RispondiEliminacome avevo scritto ieri su FM ho letto anche la tua bella recensione che condivido soprattutto per la parte che introduci come "problema morale".
Non sono una grande conoscitrice di super-eroi, ma Batman, forse perchè più uomo che eroe, è il mio preferito e queste nuove rivisitazioni di Nolan rendono nuovamente giustizia a questo complesso personaggio e ai suoi avversari.
Ciao,
Melian/Klytia
Ciao Klytia e grazie per la visita. Batman resta il supereroe più interessante anche per me, dal momento che ha un interessante background e la sua storia è stata raccontata con diverse ispirazioni molte volte: il fumetto di Frank Miller gli ha dato un aspetto ben diverso da quello dei telefilm allegri e scherzosi degli anni '60. E da allora la sua figura è tragica, immersa nel pessimismo, ed è diventata la cartina al tornasole di una società (americana ma non solo) che vede finiti i tempi dell'ottimismo e delle speranze.
RispondiEliminaIn questo film la speranza è il personaggio di Dent, che sconfigge il male a viso aperto, senza essere un "Vigilante."
Ma contro l'avanzare di un nichilismo insensato e omicida (Joker) non rimarrà che tornare ai vecchi sistemi.
Sistemi che sono quelli di Batman, che è capace di giocare sporco per una buona causa, e di rimanere solo a combattere la sua battaglia senza l'aiuto della società, che non ha più la capacità di battersi.
Ovviamente il film rischia di dare un messaggio violento, con queste premesse, resta molto gradevole dal punto di vista artistico e ha una sua profondità (non dobbiamo aspettarci un capolavoro di filosofia, comunque, stiamo sempre parlando di supereroi).
Joker che impersona il "fare il male per il gusto di" è un personaggio che abbiamo visto incarnato varie volte nello spettacolo e nella letteratura. In questo film sa diventare protagonista assoluto, la sua rabbia contro l'ipocrisia della civiltà è molto convincente, e sappiamo tutti che ciascuno dei due carichi umani imprigionati nelle navi minate per l'esperimento sociale non avrebbe esitato un momento a cercare di fregare l'altro gruppo per prima. Non sarà grande filosofia ma il discorso di Ledger/Joker è efficace, sicuramente dà da pensare.
... mi scuso per l'orrenda ripetizione del termine "interessante" all'inizio del precedente post :)
RispondiEliminaDi solito non mi capita... Potrei cancellarla ma la lascio a futura memoria.
Sono completamente d'accordo con te. Il Cavaliere Oscuro ha colto l'essenza dell'eroe Batman, eroe perchè in grado di sopportare e affrontare ciò che gli altri non possono reggere. Dent, l'uomo nuovo, che rappresenta la speranza per la legalità a Gotham, impazzisce dopo la perdita della sua donna, non riesce a sopportare il peso di quanto gli è accaduto.
RispondiEliminaBatman non può permettersi il lusso della follia perchè Gotham ha bisogno di un capro espiatorio e solo lui ha la forza di esserlo.
Ledger ha fatto un lavoro eccezionale su Joker superando, a mio parere, il suo illustre predecessore Nicholson. Peccato davvero chela sua vita si sia spezzata a poco meno di 30 anni.
Gran blog... Interessantissime le recensioni! Ti va uno scambio di link?
RispondiEliminaA presto!!
@Mirtilla: adesso vedremo la prossima puntata del fumetto di Frank Miller, dove Batman incontra quelli di Al Qaeda e li prende a pedate in c... Allora sarà veramene il più grande dei supereroi. O verrà fuori... una boiata pazzesca?
RispondiElimina@Felpa non sono per lo scambio di link fine a se stesso, ora do un'occhiata al tuo blog...