martedì 8 luglio 2008
Fesso chi legge?
Mi sono andato a ripescare quella statistica che rimbalza tra siti web e blog. Quella sulla scarsità dei lettori nel nostro paese, intendo.
Il dato non è il massimo della vita (il 62% degli italiani non legge nemmeno un libro all'anno) ed è triste ancor di più perché il trend sarebbe in peggioramento, qui però mi auguro che ci sia qualche imprecisione nella statistica. Se penso alla ridente caserma dove passai il servizio militare assieme a tanti ignoranti autocompiaciuti (nonché aggressivi verso chiunque cercasse di leggere qualcosa che non fosse una rivista porno), devo ammettere che pensavo anche peggio.
Mi son letto anche qualche fonte in giro (nessuna pretesa di aver azzeccato dati corretti, per carità: ma ci ho provato). Questo è un dato carino: il 55% degli Inglesi (o Britannici, più precisamente) non compra libri o li compra per decorare i mobili che ha in salotto. Quindi il confronto con una delle brillanti nazioni con cui andiamo a paragonarci quando vogliamo deprimerci ci vede perdenti, ma tutto sommato di stretta misura. Se poi andiamo a vedere dove vivono le persone che leggono (e quelle che non leggono) scopriamo che nel Nord Italia il 48% delle persone legge (ovvero: almeno un libro all'anno se lo compra o lo prende a prestito), mentre nel Sud sono solo il 24% (o poco più secondo altre statistiche), quindi lì i non lettori supererebbero uno spaventoso 70%. Ma allora nel Nord Italia ci sarebbero (in percentuale) meno non lettori che nella perfida Albione.
Insomma non siamo messi poi così male, è che amiamo piangerci addosso.
Ovviamente, nella lettura come in tante altre cose ci troviamo di fronte al solito "problema meridionale" con cui conviviamo serenamente da tanto tempo, tra politici che ragliano proclami e "tecnici" che escogitano sporadicamente soluzioni che non concludono un accidente.
La mia modesta opinione: per come si sta mettendo in generale nell'economia e nella società, tra non molto a queste statistiche non faremo più nemmeno caso, perché sta perdendo significato l'idea di una comunità nazionale di cui ci si debba preoccupare (se il cittadino legge, se si ammala, se fuma, se muore giovane o se vive a lungo). Ci sarà dappertutto un sacco di gente che avrà ben altro da pensare che leggere libri.
Ma non buttiamola in politica.
me lo chiedo a proposito del mio bambino, che viene educato ad amare la lettura (ma nulla di coercitivo, non fraintendermi, basta amar leggere, e loro imparano) e a tener cari certi valori tanto di moda (o, almeno, a non mettere il comfort e la pubblica stima sempre davanti a tutto): sarà un disadattato?
RispondiEliminae mi chiedo perché devo preoccuparmi di insegnargli a difendersi (con la ragione prima di tutto) da chi non ha rispetto per l'autorità (gli insegnanti, ad esempio, ma in fondo anche i genitori) quando per me è naturale che debba essere così: quando mia madre sentiva i professori che le raccontavano quanto andassi male a scuola diventava un drago, non si sarebbe mai sognata di aggredirli. eppure il mio bimbo partirà svantaggiato.
forse è vero, fesso chi legge.
Caspita. Forse ho scritto un post troppo negativo...
RispondiEliminaNon sei tu che hai scritto un post negativo, hai solo rispecchiato la realtà! Non sei stato mica tu a dire agli italiani di non leggere, anzi io penso che uno dei tuoi obbiettivi sia il contrario, altrimenti se in un raro caso noi poveri scrittori emergenti riusciamo a farci pubblicare, chi ci legge?
RispondiEliminaIn effetti non è un problema che mi riguarda molto, visto che non riuscirò mai a finire ciò che ho iniziato tempo fa, e di sicuro se lo finirò (non sia mai, i miracoli accadono qualche volta!) non me lo pubblicheranno mai!
Però c'è da preoccuparsi… già, già! Io stessa mi reputo una scema perché fino a qualche anno fa facevo parte di quella percentuale negativa, che non si degna nemmeno, mai, di aprire un libro, solo poi ho scoperto la magia che essi racchiudono, perciò ne ho di cose da imparare.
Ciao!
Siri
Ciao Siri,
RispondiEliminala negatività la temo, ma non ci deve contagiare, nel senso che chi si istruisce e ama la lettura NON E' svantaggiato.
Il mondo è più grande, l'Italia è solo una tinozza, e comunque vadano le cose da noi chi si sarà degnato di darsi un'istruzione avrà comunque una via di salvezza se finisse tutto a carte 48...
auguri per il tuo lavoro artistico.
^^ Grazie! ;)
RispondiEliminaNon temere, anch'io so che la negatività è una brutta compagna, e quindi è meglio essere positivi! Good Luck anche a te!