mercoledì 27 dicembre 2017

Intervista a Simone, il mio amico musicista

Alcune domande al mio amico musicista Simone , che è anche il mio più grande lettore: sulla musica, il 2017 che va a chiudersi e altro.

Una delle sue peculiari caratteristiche: suona diversi strumenti. Con l'attrezzatura che consente certe diavolerie, può comporre una canzone da solo. Tutta roba che suona arabo per me, che non ricordo nemmeno il pentagramma. L'altra caratteristica, e forse più importante: Simone è un fan sfegatato di Prince, perciò si può ben capire come sia stato colpito dall'evento del 21 aprile dell'anno scorso.

Simone lo potete visitare sul suo blog...


Ma andiamo alle domande:


Innanzitutto, dal punto di vista musicale, cioè creativo e artistico, quest'anno è stato particolare per te?

In fin dei conti è stato un anno esaltante. A settembre ho visitato gli studi di registrazione di Prince a Minneapolis. Il centro di tutta la musica che ho ascoltato dal 1990 in avanti.

Qual è la musica che preferisci?

Prince. Tutto ciò che è funky e il Minneapolis Sound. Quella miscela di disco, synth, batterie elettroniche e chitarre distorte che Prince costruì negli anni 80. 

Grandi cantanti o musicisti italiani oggi ce ne sono secondo te? Un nome o due...

Nomino solo Stefano Bollani è un grandissimo musicista che unisce pop e jazz. È unico, in lui trovi il talento, la ricerca, la passione e la curiosità. Fosse americano lo porteremmo in trionfo ogni volta che viene in Italia, invece come italiano finisce per fare trasmissioni in televisione a mezzanotte.

Suoni in un gruppo o con degli amici, o sei un solista?

Non suono più in un gruppo dai tempi delle superiori. C’era stato qualche accenno di band verso i 23 e 24 anni, ma sono troppo un nichilista e asociale per potermi esercitare in un gruppo. Ci vuole pazienza.

Propositi per l'anno nuovo?

Pubblicare di più. Sia post sul blog che musica. Soprattutto nuove canzoni.

Un libro o due che hai gradito molto quest'anno.

Mi è piaciuto molto The Circle di Dave Eggers. di una giovane impiegata di una società a metà tra Facebook e Google. Tra distopie e privacy. A tratti inquietante o ottimista. Un bel paradosso. Dipende dai gusti. Cito anche The Last Lecture di Randy Pausch. Emozionante.

Un film che hai gradito

La la land. Era molto tempo che non uscivo dalla sala con la voglia di tornare dentro e rivedere il film. La colonna sonora è favolosa. I due protagonisti cantano e danzano magnificamente. Sono perfetti nelle loro imperfezioni.


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