giovedì 31 maggio 2012

Cosmopolis

Purtroppo ho letto da qualche parte che era fantascienza e ci sono cascato. Non ci credete, sono palle. Cosmopolis è un film basato su situazioni irreali e spesso sconnesse, condite da fiumi di dialogo, spesso molto più del necessario. E' ispirato a un romanzo che non ho il piacere di conoscere, e vanta la regia di David Cronenberg, regista immaginifico ma spinoso assai, e la partecipazione nel ruolo del protagonista di Robert Pattinson, ovvero il vampiro di Twilight in cerca di uno scopo nella vita ora che la serie di film vampireschi è terminata. Dei problemi che incontra Pattinson a fabbricarsi la carriera penso vi interessi fino a un certo punto, è più importante che la sua recitazione funzioni qui. Sorpresa: secondo me funziona abbastanza, perché il nostro eroe ricopre un ruolo adatto alla sua espressività carente. E' un miliardario anaffettivo, in cerca di significati e paranoico, che vorrebbe essere passionale ma è soltanto schizzato, sconnesso.

Nel suo stato disturbato il protagonista, che è una specie di Steve Jobs antipatico (non che a me quello vero fosse simpatico, però), attraversa la città per andare a... farsi tagliare i capelli, pur sapendo che a causa della visita del presidente ci sono enormi problemi di sicurezza e di traffico. Più tardi si scoprirà una minaccia specifica tutta per lui, ma ne sarà attirato anziché spaventato.
Nella sua limousine (da qui in poi allarme spoiler, ma tanto nel guazzabuglio generale non dovrebbe nemmeno interessarvi) il miliardario Packer (ovvero Pattinson) riceve i suoi collaboratori, segue nei monitor l'andamento delle sue operazioni finanziarie (si sta giocando l'osso del collo in una scommessa "sullo Yuan," vorrei proprio che mi spiegassero di più per farmi quattro risate) fa sesso, discute del più e del meno e riesce pure a trovare il tempo per farsi fare l'esame della prostata da un medico (ahimé sì, avete capito bene).

Tematiche: il capitalismo assassino e malvagio che crea disordini e proteste mentre distrugge la società è senz'altro uno dei temi primari. La cyber-economia che annienta le vite degli uomini con la propria perfezione inarrivabile, con la propria distruzione della realtà e creazione di un altro mondo, con un altro uso del tempo e delle risorse: lo si vede sia nei discorsi deliranti del protagonista che nelle proteste delle persone che, non essendo al comando di queste meraviglie tecnologiche, sanno semplicemente che vedranno il loro mondo distrutto; è anche il tema della persona che vuole uccidere il miliardario Packer/Pattinson.


Tra odio sociale, e tristezza e delusione della stessa persona che è bersaglio di tanto odio, lo scenario si prospetta maturo per la distruzione del protagonista quando nel finale incontra la persona che vuole ucciderlo. Qui non vi rivelo chi ci lascerà la pelle, ma del resto è una faccenda superflua perché i due smettono di sparare e cominciano a parlare, e chi ammazzerà chi diventa irrilevante. La scena peraltro avrebbe le potenzialità per essere interessante, ho spesso immaginato (ma non trovato il tempo per mettere in pratica) di scrivere di un aggressore che si rivolge con calma alla vittima ed espone con calma i perché e percome, ma questo momento di spiegazione e resa dei conti vien fuori fiacco per la mancanza di carisma dei due personaggi coinvolti.

Fine spoiler e commenti finali. Non mi è piaciuto. A chi potrei consigliare di vederlo? Ai fanatici di Cronenberg senz'altro (se ve li vedete tutti, vedrete anche questo). Alle ragazzine innamorate di Pattinson no, perché potrebbe essere una delusione fatale...



4 commenti:

  1. Mi hai ricordato perché non sentivo la mancanza di Cronemberg. Se un tempo avevo la pazienza e la curiosità di seguire le sue storie lunatiche, adesso mi è passata. Magari gli darò un'occhiata quando passerà sul satellite per vedere quanto somiglia ancora a se stesso, ma per adesso mobbasta però. Ottima recensione!

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  2. @ Giuda: troppo buono :)

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  3. Grazie ancora per il sacrificio. Cronemberg mi piaceva ma credo che ormai si sia un po' perso via nei suoi labirinti mentali, la presenza di Pattison nel film l'ho trovata poi un punto a sfavore per un mio eventuale acquisto del biglietto.
    Secondo me invece potrebbe essere consigliato alle fan-girl di Pattison, come una sorta di terapia d'urto :-P

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  4. @ Klytia: le mie reazioni a Cronenberg vanno dall'ammirazione per Videodrome (inquietante, al di là dello stile caotico tocca alcuni punti che mi stanno a cuore) all'uscita dalla sala a metà del Pasto Nudo. Un po' un terno al lotto. Quanto a Pattinson, qualcosa mi dice che se non azzecca una pellicola alla svelta rischia l'oblio nel giro di qualche anno. Per quanto mi riguarda, al di là delle possibili antipatie per aver fatto Twilight e via dicendo, non riesce proprio a piacermi.

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