domenica 27 febbraio 2011

La scomparsa del maschio

Uno scenario fantascientifico o una tematica semiseria, ma proviamo ad analizzarla.
Il tema della "guerra dei sessi" ogni tanto fa capolino nel fantastico, di solito in maniera terribilmente kitsch. Ma i cambiamenti sociali avvengono per davvero, e l'interrogativo si pone. Io, che non sono certo un fan sfegatato del femminismo pur riconoscendone l'importanza come movimento, ho tratto già da un po' le mie conclusioni. In parole povere siamo a un bivio (dopo vediamo quale) e se tutto continua ad andare come sta andando il maschio è praticamente spacciato. Se scomparirà non lo so, ma rischia di diventare minoritario in tutto, anzi sta già accadendo, se dobbiamo credere a questo articolo di Repubblica. In parole povere i maschi USA sarebbero immaturi, eterni bambinoni, inadatti a essere mariti e padri (e in effetti negli Stati Uniti molte donne ormai scelgono di avere figli senza cercare marito); peggio ancora, il reddito è inferiore a quello delle donne e, soprattutto fra i giovani, sono inferiori i titoli di studio.

Per quanto riguarda il matrimonio, possono esserci motivi plausibili per la scomparsa dei buoni partiti. Nel mondo occidentale le leggi sul divorzio sono a favore della donna "a prescindere." Non c'è alcun controllo su quale sia effettivamente la parte più debole, o sul fatto che in qualche modo tutti vogliano campare: i mariti divorziati perdono tutto e finiscono sotto i ponti, se non sono molto ricchi.
Pertanto il fatto che un uomo rifiuti di sposarsi non credo sia sintomo di immaturità, semplicemente non vuole andare a infilarsi in una situazione dove probabilmente si rovinerebbe la vita, visto che i matrimoni, oggi come oggi, generalmente non durano.
Questo però non migliora la situazione perché i figli maschi nati fuori dal matrimonio non avranno un modello maschile da seguire, ammesso che ne valga la pena (era considerato essenziale, tempo fa, ora un po' meno).

A parte questo, comunque è un disastro. La mia opinione è che le caratteristiche maschili non servano più a niente in questo mondo (nell'ipotesi del prevalere del modello occidentale). Il maschio è più aggressivo, più fastidioso e difficile da educare quando è bambino, si ficca nei guai facilmente quando è adulto, è egoista (se dobbiamo credere a quanto dicono i banchieri del microcredito, ad esempio, i soldi dati alle donne sono più frequentemente spesi per ridurre la povertà di chi le circonda e meno in autogratificazioni, come li spenderebbe un maschio). Privo di nemici da combattere a mazzate, chiuso in una società pollaio, senza guerre e senza lavori da spaccarsi la schiena il maschio si atrofizza e perde il suo ruolo. Le guerre, mi si dirà, ci sono, perciò servono ancora i guerrieri impavidi. Ma sono guerre tecnologiche dove i soldati manovrano macchine, sempre di più, e non vogliono rischiare la vita. E tra quelli che muoiono ancora sul campo ora ci sono anche le donne (Iraq).

C'è chi dice che alle donne non piaccia la scienza, non avrebbero una mente speculativa e così via. Insomma la scienza è appannaggio del maschio, il mondo moderno ha ancora bisogno del testosterone. Io temo proprio che sia una stupidaggine, e che probabilmente anche in campo scientifico le donne finiranno con l'affermarsi. Ogni volta che hanno potuto prender parte a un'attività, hanno dimostrato false le idee di chi pensava che non fossero adatte, con eventualmente l'eccezione dei ruoli militari di prima linea.

La mia ipotesi è che quando ci sarà la possibilità di scegliere facilmente (senza aborti selettivi) non si sentirà più il bisogno di avere figli maschi. Non è mai stato possibile eliminare le donne (nessuna macchina può ancora sostituire un utero) anche se molte comunità (ad es. in Cina) ne eliminano a milioni alla nascita tramite infanticidio (con il bel risultato che poi tanti maschi non si possono sposare). Per gli uomini è vero il contrario, di loro se ne potrebbe benissimo fare a meno. Il seme maschile può essere congelato e conservato facilmente in quantità sufficienti per millenni.
Nel mondo affollato, impoverito e senza risorse (ma ad alta tecnologia) di domani i maschi potrebbero semplicemente diventare un lusso esotico per poche famiglie.

In altre parole con la scomparsa (dovuta a tecnologia e fenomeni sociali) dei fattori che lo rendevano soggetto alla forza maschile, il sesso femminile diventa l'unico la cui esistenza sia indispensabile. Ma torniamo al bivio cui accennavo all'inizio. Le cose potrebbero in effetti andare diversamente. Oggi abbiamo una modernità che sembra trionfare ma in realtà vacilla, fra la carenza di materie prime e lo scontro di varie potenze che mettono in dubbio lo strapotere occidentale.
Potrebbero nascere nuovi equilibri che metterebbero in dubbio l'attuale modello culturale. E soprattutto il mondo che ci pare così solido in realtà non è mai stato così fragile, sia per il deterioramento dell'ambiente sia per il semplice esaurirsi delle risorse (e della fertilità del suolo).

Potremmo andare incontro a una catastrofe malthusiana orrenda (troppa gente, esaurimento delle risorse e lotta tra pezzenti per spartirsi quello che rimane) come in ambiti limitati è già accaduto nella storia, ma stavolta su scala globale. Forse sta già accadendo. O potremmo avere una "resa dei conti" tra le grandi potenze.
Se così sarà, tornerà in auge il maschio, i valori della forza e della guerra, l'omo ha da puzzà, la donna deve stare dietro i fornelli e consentire il riposo del guerriero. Alleluja...

4 commenti:

  1. mah, la tua spiegazione dle perché i maschi on vogliono sposarsi mi pare forzata. paura del divorzio? non conosco proprio nessuno che ha fatto quel calcolo prima di sposarsi (o di non farlo). più spesso c'è il caso di non trovare una compagna che faccia al caso nostro. e questo, devo dire, mi pare più difficile oggi, perché i maschi (ma anche le femmine, in misura minore) vengono allevati pensando a un certo tipo di femmina. in altre parole, trovo significativo che mentre esista una "campagna" (un movimento di idee, chiamalo come vuoi) contro l'immagine del principe azzurro, che influenza rendendole più realistiche le aspettative delle donne, non esiste una campagna contro la coniglietta di playboy. poi, intendiamoci, questo non è che un elemento, ma mi pare assai più significativo delal paura del divorzio (almeno per il fatto che si tratta di un problema che ti fai prima, quando la ragazza non ce l'hai ancora).

    RispondiElimina
  2. @ alladr: in effetti la mia obiezione al matrimonio, pur essendo saldamente fondata, non va per la maggiore e lo ammetto.

    Per quanto riguarda la maggior parte dei miei conoscenti attempati e celibi, la colpa comunque NON è del fatto che si aspettano che la moglie debba essere la coniglietta di playboy, ma del fatto che (come dice l'articolo di Repubblica) sono dei bambinoni che vanno dietro a playstation e balocchi vari, viaggi & vacanze, macchine costose, prostitute costose ecc... e non vogliono rinunciare nemmeno a un minuto di tutto questo, quindi non metterebbero mai in piedi una famiglia.

    RispondiElimina
  3. “Privo di nemici da combattere a mazzate, chiuso in una società pollaio, senza guerre e senza lavori da spaccarsi la schiena il maschio si atrofizza e perde il suo ruolo.”

    Mi hai letto nel pensiero! L’uomo ha perso il senso. A cosa serve fondamentalmente (senza offesa eh)? L’uomo ha sempre avuto un senso solo in base alla sua forza fisica: andare a caccia, fare la guerra, costruire un riparo, ecc. Ma ormai non c’è più bisogno di cacciare per mangiare, la guerra, come hai detto tu, è diversa, e i “ripari” li costruiscono le macchine. Quindi?

    Non sono mai stata femminista (e mai lo sarò), né una di quelle che dicono che il “maschio è inferiore” perché per me semplicemente “il maschio non è” (non più).

    Inutile che sviluppi le sue “capacità femminili” (sensibilità, pensiero complesso, ecc. che d’altronde è quello che ci vuole in una società come la nostra: cervello e non muscoli!) perché ci siamo già noi e siamo inimitabili ;-)

    Comunque la buona notizia c’è: quando si ritornerà a vivere nelle caverne perché il pianeta sarà distrutto ci sarà di nuovo bisogno delle caratteristiche maschili. Quindi non siete da buttare, solo da mettere da parte per qualche secolo XD

    RispondiElimina
  4. @She-Warrior: quando torneranno quei tempi d'oro io, spero, non ci sarò più.
    Comunque i ripari non li costruiscono già le macchine, ci sono ancora i magüt, anche se ora parlano arabo e non bergamasco...

    @alladr: una bella risata, sulla questione che la paternità è un bel rischio, me la sono fatta proprio stasera con un articolo del corriere
    (purtroppo il link è incasinato e lunghissimo: http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_01/dona-seme-lesbiche-tortora_e3830bd2-43f9-11e0-b1c1-dd3fc08b55ae.shtml )
    dove si narra la storia di un tizio che rispose a un annuncio di due lesbiche che volevano un figlio e fece da "donatore" con l'accordo che non ci fosse per lui altro impegno: risultato, ora l'avvocato delle due gli chiede la dichiarazione dei redditi per stabilire quanti soldi deve sganciare per il mantenimento del pupo. Riconosco, come dicevo anche prima, che queste preoccupazioni i maschi generalmente non se le pongono, ma forse dovrebbero... buona lettura :)

    RispondiElimina

Per contrastare in qualche modo gli spammer, ho dovuto introdurre la moderazione dei commenti su post più vecchi di due settimane. Peccato: mi ci hanno proprio obbligato. Inoltre non si può postare anonimamente.