mercoledì 8 aprile 2009

L'altro padre del gioco di ruolo

Dave Arneson è l'altro padre del gioco di ruolo. Un padre piuttosto casinaro ma fantasioso, che forse ammiro più dell'altro, il maggiormente famoso Gary Gygax.
Mentre Gygax è stato l'uomo capace di scrivere regole, organizzare il gioco di ruolo in un sistema coerente, e di commercializzarlo, Arneson fu quello che mosse i primi passi nel concetto vero e proprio di interpretazione nel GDR, là dove Gygax si era limitato a scrivere un sistema di combattimento per miniature.
Ovviamente se una scoperta interessante ha due padri c'è da litigare, e Dave Arneson litigò con Gygax. I due si riappacificarono dopo una contesa legale (e non sappiamo quanto costò a Gygax la buonuscita per rimanere padrone incontrastato di D&D, ruolo che comunque finì per perdere più avanti). Dave Arneson continuò a definirsi il padre del gioco di ruolo, e ad avere la sua parte di ragioni per farlo.
Ora anche lui sta vivendo gli ultimi giorni della sua vita, perché in ospedale gli danno poche speranze. Così a un anno di distanza dalla morte di Gygax, il gioco di ruolo sta per perdere anche il secondo padre.


AGGIORNAMENTO: Dave Arneson è morto martedì notte, in effetti prima della pubblicazione di questo post.

2 commenti:

  1. A dire il vero divento sempre più restio a pensare che il gioco di ruolo sia stato inventato da chicchessia. Sono convinto che si tratti solamente di un'evoluzione di quei giochi che così spesso si fanno da bambini "Let's pretend" come dicono i nostri cugini anglosassoni o "facciamo finta che..." per dirla alla nostra maniera.
    L'abilità ,forse, è stato avere quell'intuizione (e crederci abbastanza) che ha permesso di 'codificare' questo passatempo, ampliandolo e rendendolo più complesso. Estendendolo di fatto a cerchie di utenti ben oltre la fascia infantile/adolescenziale di età.
    Il maggior merito che si possa riconoscere al gioco di ruolo è quello di permettere ai giocatori di usare la propria mente in maniera creativa.
    Cosa che servirebbe a un sacco di persone che conosco.

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  2. @ Dario: potrei essere d'accordo, ma se il GDR non è strutturato in alcuna maniera diventa narrativismo puro, che è un'altra cosa (o forse, meglio, che è un sottoinsieme del gioco di ruolo).
    Comunque aver esplicitato e strutturato il GDR, e creato un regolamento (per brutto che sia sempre stato e resti), ed elevato il passatempo dei bambini a qualcosa di godibile a tutte le età, resta per me un grosso merito.

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